FERMO – Il caldo non è il miglior alleato del sistema sanitario. D’estate emergono criticità e si riducono i tempi di resistenza delle persone di fronte ai ritardi e agli intoppi. Servirebbe potenziare il sistema, ma la strategia regionale sembra un’altra. E non piace a Paolo Nicolai, consigliere comunale di Fermo, esponente del Pd e membro della commissione sanità. Che ne parlerà anche questa sera a Sant'Elpidio a Mare con il consigliere regionale Fabrizio Cesetti e l'ex dg dell'Asur 4 Licio LIvini durante la festa dell'Unità.
“Le Marche sono in pieno stato confusionale, l’assessore Saltamartini non è in grado di governare la sanità. Basta vedere il caos che stava facendo al Torrette dove avrebbe voluto sdoppiare Oncologia ed è riuscito a far arrabbiare anche le associazioni di volontariato”:
Nicolai, cosa non la convince?
“A due anni dalla “legge reg. 19” che doveva riformare il sistema sanitario la situazione è peggiorata invece che migliorare, in particolare nel campo delle liste di attesa. La riforma fa acqua da tutte le parti, ora emergono anche errori dal punto di vista amministrativo con mancate comunicazioni di spese all’agenzia delle entrate. spero che tutto scemi, altrimenti saremmo di fronte a qualcosa di gravissimo”.
Però l’assessore coinvolge sempre più i territori. Con il progetto sindaci nel board delle Ast.
“Annuncia la volontà di creare una conferenza dei sindaci territoriali permanete ad hoc per ogni AST. Siamo alla confusione più totale, la conferenza dei sindaci si riunisce già in materia sanitaria ed invece di ascoltarla l’Assessore regionale rilancia istituendo un doppione inutile. Ci sono documenti firmati dai primi cittadini proprio nella conferenza fermana che non hanno mai avuto seguito; il consiglio comunale aperto nella città capoluogo sul tema che si è svolto qualche mese fa con un documento il cui cronoprogramma ricalcava quello dei sindaci è stato rigettato a voce dallo stesso Saltamartini e dal presidente Acquaroli”.
Ma i sindaci cosa ne pensano?
“E’ ora di dire basta, un insulto anche alla nostra assise comunale di Fermo. I nostri sindaci con il comune capoluogo in testa facciano un serio lavoro di pressing sulla Regione per far valere le istanze e le problematiche già evidenziate da tempo e per far sì che questa riforma sanitaria sgangherata venga portata a caduta nel migliore dei modi possibili senza passerelle e prese in giro; nel Fermano abbiamo anche due nosocomi da concludere ed attivare - Campiglione ed Amandola”.