di Raffaele Vitali
FERMO – “Sempre pronto al dialogo, alla condivisione. Però non va dimenticato che un documento c’è, inviato all’allora presidente Luca Ceriscioli dopo una conferenza dei sindaci. Ed è rimasto inevaso” chiarisce subito Paolo Calcinaro, rispondendo all’invito all’azione del consigliere Dem Paolo Nicolai. E lo fa citando il documento del 30 novembre 2019 prodotto dall’allora Conferenza dei Sindaci.
Insomma, una base di lavoro anche per Acquaroli e Saltamartini già è sul tavolo: “Ma questo non significa che non si possa riaggiornare. Di certo non siamo in una fase di esplorazione, ma di consapevolezza”. Per cui, partire dai ritardi è logico “ma non facciamo diventare il consiglio comunale aperto un gioco politico. Ricordo bene che all’epoca era il centrodestra a chiederlo”.
Calcinaro è conscio dei problemi, ritira fuori il documento, coinvolge la commissione sanità, “presto ci confronteremo con il direttore Grinta, che è arrivato da poco”. E siccome condividere, come chiede Nicolai, è necessario, il 10 di agosto ha convocato l’assemblea dei sindaci “per fare il punto con Grinta, partendo dal documento che non ha avuto risposta in precedenza, nonostante il miglioramento che il Murri ha avuto nel tempo grazie anche al lavoro dell’ex direttore Licio Livini”.
Si ripartirà quindi dalle richieste note: postazione di emodinamica al Murri, accelerazione del nuovo ospedale, potenziare la rete clinica che valorizzi le eccellenze fermane. “Ma non basta. Per questo, se dobbiamo parlare di priorità – conclude Calcinaro – dobbiamo partire dalle assunzioni. È il ‘mezzo’ trasversale che risolve i problemi di molti reparti. Il pronto soccorso si potenzia se arriva personale e così per altre aree del Murri. Poi chiaro che la tecnologia è imprescindibile, in vista del nuovo ospedale non si può neppure immaginare che diventi una scatola piena e antica”.