FERMO – Non è più una questione di minoranza, ovvero centrosinistra, che avanza dubbi. Da oggi anche il presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Sergio Loggi espressione del centrodestra, solleva i dubbi con una lettera inviata ai sindaci di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto, ovvero dove si trovano gli ospedali: “Servono risposte certe dai vertici regionali, per chiedere rassicurazioni sul futuro della sanità del Piceno. In particolare sull'ipotesi di un'azienda sanitaria unica Ascoli-Fermo”.
I dubbi sono legati al piano di riforma della sanità, per cui Loggi chiede ai sindaci “di tornare a confrontarsi in assemblea quanto prima”. I consiglieri regionali del fermano, sollecitati, negano che ci sia questa ipotesi di azienda sanitaria Marche Sud. Ipotesi che di certo non piace a Renzo Interlenghi, capogruppo in consiglio comunale a Fermo.
“In Regione il Fermano non esiste, ovverosia è subalterno a una, oramai chiara, logica volta ad azzerarne completamente il ruolo. Il centrodestra regionale ha compreso che è il momento giusto per affondare il colpo e annientare anni di battaglie e Saltamartini, che preannuncia la chiusura dell'Area Vasta 4, è colui che sarà disponibile a sacrificare, in nome di superiori equilibri regionali, la nostra provincia. purtroppo qui è debole il centrodestra ed è inesistente il centrosinistra” ribadisce Interlenghi che dispensa critiche anche ai suoi alleati.
Al centro della sua critica resta però Paolo Calcinaro, sindaco di Fermo: “Incarna un civismo di corte incapace di incidere al di fuori della propria realtà”.
