di Raffaele Vitali
FERMO – A spasso per i corridoi di Tipicità c’è anche l’assessore regionale Filippo Saltamartini. Coinvolto in un convegno sulla telemedicina, con il Fermano protagonista grazie al progetto Smart Village, non si è tirato indietro di fronte alla e domande sullo stato della sanità fermana.
Assessore Saltamartini, partiamo dal dato negativo, Pronto soccorso del Murri in enorme difficoltà e primario che lancia gridi d’allarme ogni settimana. Cosa ne pensa?
“Vorrei che si guardassero i fatti nella loro interessa. Quello dei pronto soccorso è un problema generale, manca il personale e lo sappiamo. Ma mai dire che non si può ‘andare avanti’ perché il pronto soccorso per definizione deve lavorare sempre. Manca il personale della medicina d’urgenza, ci sono però specializzazioni in ogni reparto e vanno usate. Di questo parleremo tra pochi giorni in conferenza dei servizi, i medici possono collaborare”.
Lei ritiene che la sanità di Fermo sia in difficoltà come sembra?
“Mi stanco anche di ripeterlo. In verità la sanità fermana è un’eccellenza. Ci sono caratteristiche e capacità non comuni, con personale molto ben strutturato. E questo in attesa del nuovo spedale, che sarà il miglior plesso della regione, ben sopra a uno di primo livello. Con tecnologie e figure giuste”.
Lei crede molto nel nuovo Murri di Campiglione.
“Ci porteremo emodinamica e il robot, che ricordo essere a oggi solo al Torrette”.
Ma non si può investire già oggi?
“Facciamo capire alle persone che il presente cambia in continuazione. Dopo la pandemia ecco la guerra, questo significa che i pani del Pnrr cambiano e quindi avremo meno risorse per la sanità. Vediamo quello che avremo e poi pianificheremo per rispondere alle necessità. Abbiamo nelle Marche 800 dipendenti Covid che oggi non possiamo stabilizzare perché lo Stato non garantisce le risorse necessarie”.
Pensando alle priorità per il territorio, quali individua?
“I posti letto per le cure intende. Sappiamo benissimo che ne servirebbero quasi 200. Quaranta arriveranno presto nel piano di rinforzo previsto dal direttore dell’Area Vasta 4 Grinta. Di certo sono la prima soluzione per evitare l’intasamento del pronto soccorso. E poi c’è la telemedicina. Anche in questo il Fermano è un modello, siete un laboratorio regionale, una provincia all’avanguardia”.
Saltamartini, per Amandola cosa prevede?
“Se Campiglione diventerà il cuore dell’azione per gli acuti, Amandola sarà il centro delle cure per i territori più disagiati, di tre province. Un ospedale che avrà un pronto soccorso, oncologia, Hospice e una medicina elementare (al momento non ci sarebbero anestesisti pronti a raggiungere i Sibillini, ndr), oltre a tanto altro”.