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Sanità, certezze e dubbi. Marinangeli: riforma entro agosto. Nicolai è critico: diventiamo piccoli, Calcinaro deve vigilare

11 Giugno 2022

FERMO – Il futuro della sanità fermana anima la politica. “Entro agosto completeremo il percorso della riforma della legge 13, quella che delinea il sistema della sanità delle Marche, ed entro l’anno avremo il nuovo piano socio sanitario. Questo significa – spiega il consigliere regionale della Lega, il sangiorgese Marco Marinangeli – che l’area vasta di Fermo, diventando Ats come le altre, guadagnerà forza e indipendenza, con un evidente riequilibrio delle risorse”. Ne è convinto Marinangeli, che riforma e piano sanitario immagina sempre più condivise con il territorio.

Ma c’è chi la pensa diversamente come Paolo Nicolai, consigliere comunale ed ex segretario provinciale del Partito democratico di Fermo. “Una riforma che ci riporterà indietro negli anni. Passare da 4 a 7 Aziende (vanno infatti incluse anche Inrca e Azienda regionale) con moltiplicazione delle direzioni e dei ruoli dirigenziali, con necessità di incrementare investimenti tecnologici e strumentali, porterà il Servizio Sanitario Regionale verso una perenne sofferenza e verso un chiaro disorientamento di cittadini e delle amministrazioni territoriali”.

Il timore è che piccole aziende aumentino la concorrenza tra di loro. “Corse a fare tutto e meglio, ma con finanziamenti storici che non consentirebbero la implementazione di ulteriori servizi ed attività all'interno di ogni azienda. Questo genera fughe in mobilità passiva "vera" dei cittadini bisognosi verso altre aree, che meglio organizzate diventano attrattive incrementando le entrate proprie per "vera" mobilità attiva, facendo sorridere i propri bilanci a discapito dei pianti delle altre realtà che vanno in chiara sofferenza”.

Il sistema di riforma che aveva creato aziende sanitarie sotto un unico cappello ha mostrato le sue lacune, inutile negarlo: “A oggi il processo non si è completamente realizzato, permanendo delle costanti che ancora rappresentano criticità assolute come il disequilibrio costi/benefici e conseguenti spending review, ancora tante inappropriatezze delle prestazioni, una mancata riforma della Medicina convenzionata, una grande sofferenza delle liste di attesa, una forte precarietà sul fronte occupazionale ed altro”.

Fosse per Nicolai, una riforma dovrebbe avere due punti fermi: sanità vicina ai bisogni dei cittadini; sanità di efficienza per bisogni complessi. “Come la nuova riforma regionale può andare verso questo? Quale ruolo avrà davvero l’Area Vasta 4? Il rischio è di finire sotto pressione non potendo garantire numeri”.

Tra l’altro, anticipa Marinangeli, “non ci sarà un riadeguamento dei posti letto, ma una nuova modalità di calcolare i fondi, magari partendo dal numero di abitanti”. Ma qualcosa si capirà di più con i prossimi passaggi in Consiglio regionale.

Nel mentre, per non arrivare impreparati, Nicolai chiede al sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro di monitorare quello che accade: “Sarebbe importante che dialogasse di più con la commissione consiliare sanità (di cui Nicolai fa parte, ndr) supportando il documento dell’assemblea dei sindaci che è stato votato all’unanimità nel consiglio comunale di Fermo”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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