FERMO – “Battaglia vinta, diritti riconosciuti”. La Cisl FP commenta a caldo la conclusione positiva della lunga vertenza legale per il riconoscimento dei tempi di vestizione e svestizione della divisa da lavoro ai dipendenti dell’AST di Fermo.
Il ricorso all’ufficio del lavoro è del febbraio 2023, a seguirlo l’avvocato Pantaleoni del foro di Macerata. Questa era la seconda causa del sindacato contro il sistema sanitario, la prima nel 22014 si era chiusa con un accordo transattivo.
Un diritto poi di nuovo dimenticato, che ha spinto 101 dipendenti ad affidarsi al supporto sindacale per il riconoscimento “come orario di lavoro del tempo per indossare e togliere la divisa - previsto dalla normativa contrattuale vigente”.
Una lunga attesa fino alla sentenza del giudice del lavoro Pavan. È stata condannata l’Area Vasta 4, oggi Ast, per non aver rispettato ancora una volta i diritti contrattuali dei propri dipendenti in materia di riconoscimento del tempo di vestizione e svestizione divisa da lavoro. Il Tribunale ha anche condannato la AST al pagamento delle spese legali per € 9.580,00 che come il resto, purtroppo, graveranno sulle tasche dei cittadini utenti che pagano le tasse” ribadisce la Cisl.
L’Ast Fermo nel frattempo si è dotata di un regolamento, che il sindaco non condivise in toto, perché i minuti della vestizione sono riconosciuti in maniera indifferente tra i lavoratori. Ma è un passo avanti. “Ora siamo già pronti a una nuova sfida: il mancato pagamento delle ferie non godute dai dipendenti della AST Fermo che terminano ad ogni titolo il proprio rapporto di lavoro. E questo nonostante sentenze della Cassazione”.