PORTO SANT’ELPIDIO – Il patrono si onora, anche in tempo di Coronavirus. Ha fatto il possibile la San Crispino Eventi, incluso un programma scaricabile con QrCode. “Sappiamo che il nuovo Dpcm inevitabilmente condizionerà ciò che presentiamo. M a prescindere da tutto, il 25 ottobre è la festa del santo patrono. Per cui da subito abbiamo deciso di affiancare la parte religiosa con un programma ridotto che aveva una certezza: non ci sarebbe stato il grande concerto”. E via via è saltata la fiera e poi lo Stoccofest in piazza, “che però diventerà protagonista dentro ogni ristorante, in piena sicurezza”.
Una festa diversa, m una festa che c’è. “Una festa unica nel suo genere che coinvolge ogni angolo della città, grazie anche all’impegno di don Tony. Ha fatto strano non sentire mai la frase ‘chi canterà a San crispino?’. Per noi è una festa di aggregazione, di vetrina per la città. Abbiamo scelto di essere vicini ai commercianti, senza chiedere contributi come negli anni passati. Il nostro segnale è esserci in sicurezza” ribadisce Mirco Catini.
Confermata la messa il 25 ottobre alle 16,30 e sarà all’esterno. “Dopo la messa, aperitivo di San Crispino coni commercianti. E ogni evento sarà accompagnato dalla filodiffusione tra piazza e via Battisti, con musica e dj dal 17 ottobre, giorno in cui si accendono anche le luci”. Novità domenica 18 con gli espositori tra via Battisti e Principe Umberto accompagnati da radio San Crispino che racconterà il dietro le quinte della festa.
Si arriva poi a giovedì 22 con lo showcooking dedicato allo stoccafisso. “Undici ristoranti della città si uniscono per una cena: quattro antipasti, due primi (bianco e rosso) e lo stoccafisso all’elpidiense. Obbligatorio prenotarsi per uno dei 130 posti. Per tre giorni, poi, i primi di stoccafisso a dieci euro e i secondi piatti a 18 euro nei ristoranti. Insieme, in sicurezza, speriamo che le persone partecipino”.
Venerdì alla Piccola presentazione di un libro sul folklore. Sabato dj insieme con Agorà e la presentazione del Porto Sant’Elpidio Basket, mentre domenica messa e aperitivo. Partner sono le parrocchie, la Cna, l’Amministrazione, le associazioni di quartiere e i commercianti. “Non ci sarà la piazzetta dei sapori, ma occupandoci di sicurezza sul lavoro in quasi mille imprese condividiamo le scelte, inclusa quella di bloccare la fiera. Consci che alla prima occasione possibile, la riproporremo per dare spazio e respiro ai tanti produttori locali” precisa Alessandro Migliore.
Non resta che sperare nel patrono. “Non è facile in questo periodo, tra tamponi, quarantene, contagi e paura organizzare. La scelta di fare la messa all’aperto è proprio per tranquillizzare le persone e far vivere la messa, che è il cuore di una festa patronale, a tutti in serenità. Portiamo una luce, una presenza: la chiesa deve essere il riferimento. Abbiamo scelto le 16.30 del 25 ottobre per avere ancora un po’ di luce, purtroppo non ci sarà il vescovo” conclude don Tony che deve rinunciare alla processione ma non al concerto serale d’organo nella chiesa della Santissima Annunziata che è in cerca di 50mila euro per completare dei lavori e dare la giusta casa a uno strumento invidiato da tante città.
Chiude l’assessora Emanuela Ferracuti: “Vista la durezza dei tempi e la precarietà, abbiamo scelto di cambiare il programma, ripensandolo e ristringendolo”.