FERMO – La posizione è tattica, perché più di un fermano del futuro passando davanti si incuriosirà e si chiederà chi rappresenta quel monumento di bronzo. Salvo D’Acquisto, carabiniere che salvò 22 persone il 23 settembre del 1943 dalla furio nazista. Un atto eroico che gli costò la vita e per cui è stato insignito, alla memoria, della Medaglia d’oro al valor militare.
A 80 anni dalla morte “una nuova opera che vuole rappresentare i valori che il militare ha espresso e che può ancora trasmettere e che come ogni opera d'arte è a disposizione della cittadinanza" le parole dell’artista Nazzareno Rocchetti.
La cerimonia è stata organizzata dall’Associazione Nazionale Carabinieri di Fermo, presieduta dal luogotenente Benedetto Capponi. A scoprire il monumento sono state Elisabetta Vesprini e Laura Ricci, vedove del maresciallo maggiore Federico Seri e del maresciallo maggiore Egisto Mazzolini.
“Con questa cerimonia si suggella la fusione, l'immedesimazione dell'Arma con la città di Fermo. questo monumento guarda al futuro” aggiunge il sindaco Paolo Calcinaro che ringrazia per l’impegno il suo vice e l’ufficio tecnico.
Per il colonnello Troiani “il messaggio di Salvo D’Acquisto è un modello per le giovani generazioni”. Si è chiusa così una due giorni intensa con il Raduno Interregionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri e il 12° Raduno del 40° Corso Sottufficiali “Salvo d’Acquisto”