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Salvini riempie la piazza e rinvia Acquaroli. La sardina Santori: "Torneremo, qui c'è una destra molto estrema"

20 Febbraio 2020

PESARO – Una cosa è certa, nelle Marche Matteo Salvini, al momento, è molto più attrattivo di Mattia Santori. Più Lega che Sardine a Pesaro. Da un lato qualche centinaio di manifestanti, ma anche tanti giovani, per ascoltare il leader del movimento nato dal basso che in Emilia ha risvegliato l’anima del centrosinistra, dall’altro, in piazza del Popolo, almeno duemila persone lo hanno prima atteso e poi osannato. La campagna elettorale nelle Marche sembra davvero iniziata, anche se una cosa ha unito i due personaggi: l’assenza di un candidato reale al proprio fianco.

“L'obiettivo è quello di fermare un certo tipo di destra perché anche nelle Marche i nomi che girano sono nomi che rappresentano una destra molto più a destra e molto più estrema e bieca della destra che conosciamo" sottolinea Mattia Santori senza mai nominare il candidato in pectore, Francesco Acquaroli. Candidato che Salvini, a sua volta, non vorrebbe nominare. "A noi i marchigiani chiedono il cambiamento e di mandare a casa Ceriscioli e il Pd con una squadra e un progetto serio quindi il nome del candidato arriverà quando deve arrivare. Prima però devono arrivare il progetto e la squadra". Incalzato, però, su Acquaroli commenta: “Non do commenti sulle persone. Vogliamo essere più concreti e inclusivi possibili ma i nomi non mi appassionano. C’è tanta gente nelle Marche che si sta avvicinando alla Lega perché la Lega e il centrodestra sono attrattivi. Dobbiamo guardare oltre le bandiere di partito e quindi stiamo ascoltando e incontrando tanta bella gente. Le priorità sono evidenti: sanità e infrastrutture e sostegno a commercio e impresa. C’è un territorio stupendo trascurato dalla politica e dalla sinistra".

Tornando in piazzale Lazzarini, l’acquario delle sardine, Santori aggiunge: “Con i referenti regionali si è parlato anche di elezioni, ma ancora non c’è una linea condivisa. Nelle Marche siamo in attesa di capire chi è il candidato. A nostro avviso conviene avere un candidato unitario come abbiamo detto in tutte le altre Regioni. Più che il candidato avere un programma e dei contenuti che uniscono e ripartire da lì per trovare poi un candidato che unisca tutte le forze della sinistra. Un candidato civico secondo me può pagare ma decideranno le liste che supportano l'eventuale coalizione".

Il leader delle sardine ha promesso che tornerà e aiuterà a vincere il centrosinistra: “Dobbiamo trovare la forza di un grande movimento di partecipazione all'interno di un dibattito elettorale che sappiamo si giocherà su toni molto accesi: terremoto, sanità e lavoro. Occorre Riprendere questi temi in maniera appropriata per la politica. Nelle Marche dovrebbe essere un Emilia-Romagna 2.0: sappiamo che è servito sia per riportare partecipazione alle urne sia per restituire dignità alla politica. Questo è il ruolo delle sardine".

Mentre il ruolo di Salvini è chiudere l’esperienza del Governo Conte: “Stanno ingessando, bloccando l'Italia con i loro litigi e il loro nulla. È tutto fermo e l'unica cosa sulla quale si sono messi d'accordo è mandarmi a processo. Le Marche e l'Italia non hanno bisogno di Salvini a processo, ma di strade, autostrade, aeroporti, ferrovie, riforma della scuola, della giustizia, del lavoro, delle tasse”.

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