di Raffaele Vitali
FERMO - Poetessa, partigiana, femminista. Era tante cose Joyce Lussu. Di certo amava la vita e amava suo marito, Emilio, a cui dedicò una poesia che è un manifesto al valore della coppia dello stare insieme. “Debbo confessarti, in seguito a mia esperienza quarantennale che si sta molto meglio in due che da soli. Si dorme meglio si mangia con più appetito si lavora con più convinzione purché la sera si abbia voglia di discutere il mondo e la giornata trascorsa anziché guardare la televisione”.
Emilio Lussu non era uno qualunque. “Personalità gigantesca, intellettuale, scrittore, pensatore politico, tra i più importanti in assoluto del secolo scorso e tra i più influenti tra le due guerre. In quell’amore cercato e riconosciuto da Joyce c’è un’adesione sentimentale, esistenziale verso l’impegno politico e civile, totalizzante, dalla parte di chi non ha voce, di popoli, di classi sociali, di culture che sono fuori dalla storia, ignorate, dimenticate, negate” scrive Francesco Verducci nel volume il ‘Lungo viaggio di Joyce Lussu’ edito dal Senato della Repubblica.
Una lunga parte della sua vita, la poetessa decorata con una medaglia d'argento al valor militare per la lotta di liberazione dal nazifascismo, l’ha passata a Fermo, nella casa in zona San Tommaso. “Una dimora che dovrebbe essere valorizzata in virtù del contributo straordinario che ha dato al Paese. Partigiana, capitana delle brigate Giustizia e Libertà e medaglia d'argento al valor militare, femminista, poeta, scrittrice, traduttrice, ecologista, divulgatrice, attivista. Questo e molto altro è stata Joyce Salvadori Lussu, una importante protagonista della storia del ventesimo secolo” sottolineano Francesco Verducci e Irene Manzi, parlamentari marchigiani del Pd.
A stimolare il loro intervento la notizia che casa Lussu è in vendita. “E invece dobbiamo salvarla”. Al loro fianco ci sono anche Nadia Urbinati, professoressa di scienze politiche alla Columbia University di New York, e la scrittrice Silvia Ballestra, autrice di una delle più ricche biografie della poetessa combattente.
“La sua casa è un patrimonio che andrebbe preservato e destinato a tramandare la sua memoria e il suo operato, ospitando magari un Centro studi a lei dedicato. Proprio per questo, sollecitiamo con forza che tutte le istituzioni locali e nazionali intervengano per tutelare questo bene straordinario e, attraverso esso, la memoria e le opere di Joyce Lussu” proseguono Manzi e Verducci che stanno preparando una interrogazione al ministro Sangiuliano per chiedere quali iniziative intenda prendere.
Una delle eroine del 900 rischia di ritrovarsi senza casa, una elegante villa a due passi dal mare. Quello che in tanti si augurano, familiari e amici, è che il pubblico faccia la sua parte e decida di comprare l’immobile per renderlo un museo, un luogo di vita, magari per giovani, quelli per cui si impegnò in prima linea.
Una giornalista dell’Ansa è entrata nella villa insieme con la Ballestra, muovendosi tra i tre piani, la dependance all'inglese e il grande giardino.” Potrebbe diventare un centro di documentazione, un luogo dove discutere, parlare di pace, dove fare storia. Per questo vogliamo rivolgere un appello al ministero della cultura, ma anche alle istituzioni locali e regionali e agli enti pubblici che normalmente si occupano della tutela del patrimonio artistico e culturale del Paese: acquistate questa casa, conservatela, tenetela viva” ribadisce la poetessa.
A mettere la casa in vendita sono stai i familiari, che non sono più in grado di mantenere in modo degno la casa della partigiana, ancora perfettamente arredata come quando era vissuta da Joyce. “Joyce era libera da imposizioni, da condizionamenti materiali, culturali e religiosi”.
Dalla Società Operaia di Fermo, all'Istituto Emilio e Joyce Lussu di Cagliari, passando dal Circolo Rosselli di Firenze e dalle amiche veneziane, tutti si stanno attivando perché la casa diventi una nuova culla della memoria e del sapere.
“Qui ci sono molte tracce dell'opera di Joyce, i suoi libri, i suoi pensieri. Tutto parla di lei, di una donna nata nel 1912 e scomparsa nel 1998. Una Sibilla del Novecento, una grande protagonista della nostra storia. Tutto questo e molto altro - conclude Ballestra - si continua a respirare e vivere tra queste mura, perderlo sarebbe un grande peccato”.