di Valentina Sabelli
FERMO - È ufficiale: torna Massimo Andreatini. Il rientro in questa fase finale della stagione, con la salvezza da conquistare, nasce dalla necessità di una figura nel ruolo di collaboratore tecnico. Non è un commissariamento del ds Scala, almeno sulla carta. Ma un potenziamento.
Ad Andreatini spetterà la funzione di collante fra squadra e staff collaborando a stretto contatto con il direttore sportivo Matteo Scala.
Per lui non c'è bisogno di presentazioni visto che è approdato a Fermo nella stagione 2017-2018 nel ruolo di Responsabile dell’Area Tecnica prima e successivamente di direttore sportivo, contribuendo alle quattro importanti stagioni gialloblù che hanno visto la squadra vincere fino a raggiungere anche una partecipazione ai playoff. In estate il saluto per ‘motivi personali’ con la scelta di avvicinarsi a casa, accettando la proposta del Forlì, ed ora il ritorno alla Fermana.
Come nasce questo ritorno a Fermo?
"E' un'opportunità nata in virtù degli ottimi rapporti che ci sono sempre stati con la società, che io considero da sempre una seconda famiglia, e con tutto l'ambiente gialloblù. Poi come si dice, gli amici si vedono nel momento del bisogno e c'era da parte mia il desiderio e il piacere di dare il mio contributo alla causa della Fermana in questo ultimo mese di campionato".
Seppur da lontano, ha seguito le vicende gialloblù?
"Assolutamente sì, ho avuto modo di seguire tantissime gare della Fermana: l'elenco non la faccio neanche perché sarebbe fin troppo lungo. L'ho fatto da tifoso interessato e da sofferente per la situazione attuale che, sottolineo, non è niente di più né di meno che una cosa che può assolutamente accadere nel corso di una stagione".
Lavorerà a stretto contatto con il direttore sportivo Matteo Scala?
"Con Matteo ci conosciamo bene e c'è un grande rapporto di stima reciproca. Il suo e il mio rimangono due ruoli tecnici e di collaborazione. Parliamo la stessa lingua a livello tecnico, confrontandoci e collaborando inquadreremo al meglio la situazione, andando a mettere quel mattoncino utile per portare a casa i risultati. Non vedo alcuna interferenza e alcun problema. Ci sono sempre diverse figure che possono apportare le proprie idee: nel calcio moderno è normale la collaborazione tra dirigenti".