FERMO – Un lungo lavoro di restauro, dopo che nelle ore successive al sisma del 2016 erano state salvate dalle macerie, e ora il ritorno a casa per le 33 opere d’arte.
Una settimana importante quella per i Sibillini, che giorno dopo giorno vedranno riaprirsi le porte di chiese e monasteri dove si potranno ammirare di nuovo dei quadri di grande valore economico e di comunità.
Ascoli Piceno, Sarnano, Camerino e San Ginesio, ma l’elenco delle opere in fase di restauro alla mole Vanvitelliana è lungo. A Sarnano il pubblico potrà ammirare di nuovo il ‘Polittico del Compianto’, opera su tavola di Vincenzo Pagani (1529) e il Dipinto olio su tela di Pietro Procaccini raffigurante ‘San Francesco delinea lo stemma del comune di Sarnano nella figura di un serafino’ recuperate nelle settimane successive agli eventi sismici del 2016. Simbolica è la riconsegna della Croce Astile del XII-XIII Sec di Pescara del Tronto, frazione poi rasa al suolo, recuperata prima del crollo della chiesa Santa Croce.
All’interno del laboratorio ci sono 1500 opere, altre invece sono state lavorate in quello realizzato ad Amandola, è un progetto sostenuto dal Ministero della Cultura per supportare le chiese delle tre province maggiormente colpite, Ascoli Piceno, Fermo e Macerata.
La Direzione tecnico scientifica è di Francesca Capanna, responsabile del progetto è Angelandreina Rorro con il supporto di Pierluigi Moriconi della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio Marche sud.
“In questi anni - commenta il Soprintendente Giovanni Issini - abbiamo già restaurato e riconsegnato tante altre opere alle comunità coinvolgendo restauratori locali. L’obiettivo è restaurare e ricollocare nei luoghi d’origine delle opere di straordinario valore, a cui le comunità sono molto legate, sostenendo quindi il processo di rinascita dei territori colpiti dagli eventi sismici”.
Per il direttore ICR Luigi Oliva ribadisce che “la Mole di Ancona è un nuovo polo produttivo di eccellenza dell’Istituto, a fianco della sede principale presso il San Michele a Roma, e quelle di ’Restauro aperto’ nella ex chiesa di Santa Marta al Collegio Romano e la sede SAF di Matera””.