*La data storica è quella del 9 febbraio 2024, quando il Presidente Mattarella ha denunciato il muro di silenzio e di oblio, il misto di imbarazzo e di opportunismo politico e di tragica superficialità riguardo le Foibe e riguardo la cacciata degli italiani dall’Istria.
Questo silenzio degli italiani sugli italiani è da sempre illogico, ingiustificato, ingiustificabile, è stato un sopruso, una lunga mano della “ferocia titina contro la Comunità Italiana”, come la descrive il Presidente. E’ come se in Italia qualcuno dovesse proseguire nella mattanza della “dittatura comunista imposta dall’Unione Sovietica”, come la cita il Presidente.
Ma ora la verità è emersa, lo sfregio alla Foiba di Basovizza dei giorni scorsi e la denuncia pubblica su tutti i giornali, ci ricorda che la storia non torna indietro e quando c’è verità, la pace prende il posto dell’odio. Forse è questo l’insegnamento, finché c’è la menzogna la storia rimane ferma. Per la verità e per la pace ci vuole coraggio, quello dimostrato dal Presidente Mattarella, da alcuni intellettuali, e dalla destra italiana che non ha mai dimenticato le Foibe.
*Rossano Romagnoli, presidente sede Fratelli D’Italia di Fermo