FERMO – Non resta che fare gol. La porta, questa volta, è enorme, mondiale. “È un grande onore essere testimonial della mia regione. Speriamo che porti fortuna anche alla Nazionale in vista degli impegni del 2021”. Commenta così Roberto Mancini, ct della Nazionale, il suo debutto da testimonial delle Marche.
Un accordo fino al 2023 che segue quello pluriennale avuto con lo squalo del ciclismo, Vincenzo Nibali. Partner fondamentale la Camera di Commercio guidata dal presidente Gino Sabatini, che ben si ricorda la prima esperienza di Mancini da marchigiano doc quando giocava nella Lazio.
L’obiettivo è collegare il volto sorridente e l’eleganza del mister con la rinascita turistica post Covid. “Accettando questa sfida ci aiuta a portare le nostre Marche in tutta Europa e in tutto il mondo. Lo attendono mesi impegnativi con il calcio, ma ha accettato ugualmente di sposare l'immagine della nostra regione per rilanciarla”.
Gino Sabatini ci crede: “Roberto è un ragazzo che, da piccolo, è partito con un sogno nel cassetto: quello di diventare un calciatore. È divenuto uno dei più importanti calciatori italiani, ha portato in alto il nome dell'Italia anche in altri campionati esteri. Per noi è un vanto che oggi rappresenti le Marche con la sua immagine, perché ci aiuta a far conoscere meglio questa regione che ha saputo forgiare tantissimi protagonisti del mondo economico, sociale e sportivo. Roberto si mette in discussione per aiutarci in un momento di ripartenza, per riprenderci quei mercati che avevamo acquisito prima della pandemia”.
Nel mentre le Marche lavoreranno per diventare più comode, migliorando le infrastrutture: “Le Marche sono una delle regioni più belle d'Italia. Non è semplice arrivarci, ma i tanti miei amici, nazionali e internazionali che sono arrivati qui, sono rimasti scioccati dalla bellezza e dall'accoglienza ricevuta. Abbiamo tutto per ripartire”. E se qualcuno pensasse che non era questo il momento, la politica ricorda che bisogna guardare oltre l’oggi: “In questi giorni così difficili non dobbiamo smettere di guardare con fiducia al futuro e a lavorare per il rilancio della nostra regione”.