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Rivoluzione a Pesaro, Costa: "Dopo 12 anni lascio la presidenza della VL. Questa società merita un monumento. Ma ora pensiamo a salvarci"

7 Febbraio 2024

di Raffaele VItali

PESARO – “Non voglio uscire di scena con una retrocessione”. “Non mi dimetto, lascio”. Ore 17, tutti in attesa di Ario Costa che annuncia quanto anticipato dal Carlino: il presidente a fine stagione lascerà la guida della ‘sua’ Victoria Libertas Basket.

‘Sua’ perché Costa ha davvero dato tutto per la società biancorossa. Prima da giocatore, poi da dirigente e infine da presidente. Un  lungo percorso con tante gioie e qualche amaro boccone inghiottito. Ma anche con la consapevolezza di avere fatto il possibile per tenere in serie A la squadra.

“Dopo anni mi sono scritto qualcosa. Sono grato e addolorato. Dirò addio a fine stagione sportiva a un club che posso chiamare ‘casa’”. 12 anni da giocatore, sei da dirigente e 12 da presidente: “Credo sia un record. E ne sono orgoglioso. Un onore servire questa storica società, ma è giusto favorire un ricambio della governance” spiega il presidente.

Gioia, feste, lotte e sfide. “Noi abbiamo sempre fatto il massimo con quello che avevamo, spirito di appoggio e unità ci hanno resi una società speciale”. Conclude il suo ciclo “in modo orgoglioso”. La Vuelle negli ultimi 12 anni ha meglio performato per budget punti e punti pubblico, ribadisce: “Forse valgono di più le salvezze con poche risorse che playoff e coppe. A voi la sentenza”.

Rivendica il suo lavoro: “Siamo partiti in grande difficoltà. L’abbiamo presa anni fa, il plurale è d’obbligo, e abbiamo saputo attrarre giocatori di livello e grandi allenatore. Questo perché la VL è un club iconico e serio, che fa con quanto a diposizione”.

Lato aziendale. “Abbiamo sanato i conti, non facili, della gestione precedente, incrementato il fatturato, costruito relazioni forti. Abbiamo riorganizzato la struttura”.

Perché oggi? “Una decisione personale, nulla che vedere con il delicato momento. La decisione non altera il mio impegno da qui alla fine della stagione per fare possibile e impossibile per salvare la squadra. Metto la mia faccia e mi assumo tutte le responsabilità. Ma non mi sto dimettendo, sto comunicando a tempo debito che lascerò il ruolo di presidente”.

Una decisione presa a febbraio, per dare modo alla società per riorganizzarsi: “Serve una nuova governance, non sarò io a iscrivere la squadra al campionato. Potevo dirlo a giugno, lo dico oggi così c’è il tempo per ricostruire quello che ho lasciato”.

E chi arriverà cosa trova? “Una società sana e forte. Grazie ai consorziati le mani solide non mancano. Spero che domattina ci sia la fila in via Bertozzini (sede VL) per la mia poltrona, ma deve avere le caratteristiche giuste, una persona seria. Noi daremo una società lucidata e pulita, con una credibilità importante”.

Chiede compattezza: “Non otteniamo i risultati sperati, ma siamo la VL. Spero che non manchino mai appoggio a società e squadra”. La salvezza? “Non facile, ma si può ottenere”. Con Luciano Amadori e Stefano Cioppi, compagni di sempre, guarda avanti. “Negli ultimi 12 anni solo 4 squadre non sono retrocesse. Bisogna saper perdere, fa parte dello sport. Nessuna retrocessione è un dramma”.

Per mantenere in A la squadra darà tutto, ma non nuovi americani: “Non credo, lo escludo. Ma faremo di tutto, stando vicini alla squadra. Non abbiamo risorse per comprarne altri e Sacchetti non ha chiesto nessuno”. Chissà che non sia Tambone, Costa definisce una bufala l’ipotesi  Trapani, il vero innesto da qui alla fine.

Nega che la pressione di stampa o dei tifosi abbiano influito sulla scelta? “Non mi faccio influenzare da agenti esterni. Ho deciso perché ritengo giusto dare un cambio ai vertici del club. Non mi dimetto, lascio. Non ci sono né crisi né terremoti, ma dobbiamo difendere un terzultimo posto”.

Chissà che farà dal primo luglio, non lo sa neppure lui. “Forse nello sport, forse in altri settori. Ho 63 anni e ho esperienza per fare altro. Se domani la governance della VL mi chiederà una collaborazione, magari rimango. Le situazioni possono essere tante. Quello che vorrei è che tutti capissero che questa società meriterebbe un monumento per quanto fatto in 12 anni”.

Di certo, salvare per l’ennesima volta la Carpegna Prosciutto, che tutti sperino resti brandizzata Beretta, lo farà uscire di scena in maniera decisamente migliore. “Anche perché nessuno pensi all’allargamento di campionati, eventualmente la Lega i posti li taglia, non li aumenta. Per cui, teniamoci stretti il terzultimo posto. Tutti possiamo dare di più, dai giocatori alla società,  ma chiedo compattezza anche al sistema, ho visto giocatori intimoriti davanti al nostro pubblico. Quando dovrebbe essere uno stimolo. Chi scende in campo deve dare il massimo e sono certo che lo dia, perché ci mette la faccia” conclude Costa.

Che prima di uscire si lascia andare a un durissimo attacco agli arbitri di domenica a Scafati. “Un attacco che devo fare, perché non posso permettere un arbitraggio del genere. Che sia con Pesaro o chiunque altro”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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