di Francesca Pasquali
FERMO - Dopo il Daspo Willy, la denuncia. Uno dei giovani protagonisti della rissa del 19 settembre, sabato notte, è stato beccato nei pressi di uno chalet di Porto San Giorgio, dove non avrebbero dovuto trovarsi, visto l'ordine di allontanamento firmato dal questore. Il ragazzo era assieme ad altri giovani dell’est Europa, residenti a Lido di Fermo e nel capoluogo.
Sempre tra sabato e domenica, la Polizia ha stoppato la musica in un locale del lungomare sangiorgese dove un centinaio di persone stavano ballando senza mascherine né distanziamento. La Scientifica ha ripreso le immagini e provato la violazione. Tra i giovani identificati nel locale c'era anche un ventenne residente sulla costa fermana, pure lui destinatario del Daspo Willy per la rissa del 19 settembre e pure lui denunciato.
Mentre i clienti stavano lasciando lo chalet, le forze dell'ordine hanno sedato una violenta lite tra due giovani poco più che ventenni, residenti uno a Fermo e uno a Porto San Giorgio, venuti alle mani per futili motivi, sotto l’effetto dell’alcol. Uno è stato prima medicato sul posto, poi portato al pronto soccorso in ambulanza. Per i due giovani scatterà il Daspo urbano.
Tra le persone identificate fuori dal locale c'era anche un quasi ventenne sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di non uscire di casa di notte. Il giovane, domiciliato a Casabianca e destinatario anche lui del Daspo Willy, è stato denunciato e segnalato al tribunale.
I controlli sono proseguiti anche domenica mattina, quando una volante della Questura ha intercettato e bloccato un quasi cinquantenne dell'est Europa, senza fissa dimora in Italia. L’uomo, che era stato segnalato nei pressi di un locale del centro di Porto San Giorgio mentre urlava frasi incomprensibili e molestava i clienti, all’arrivo della pattuglia si era allontanato. È stato fermato in un locale di via Giordano Bruno dove si era seduto a un tavolino e dove stava importunando i clienti. Portato in Questura, è stata fotosegnalato. Dalle verifiche è emerso che era pregiudicato per reati contro il patrimonio, commessi a Mantova, Pesaro e Ancona. Nei suoi confronti è stato adottato il decreto di allontanamento dal territorio nazionale.