FERMO – Mentre il centrodestra è impegnato nei congressi provinciali per riorganizzare i propri vertici, il Partito Democratico targato Luca Piermartiri parla di lavoro. Appuntamento lunedì alle 21.15 nella sala della Croce Verde di Fermo. “Salario minimo, precariato, rappresentanza tra i temi che affronteremo con l'On. Arturo Scotto (Commissione lavoro Camera dei Deputati), Giuseppe Santarelli (Segretario Generale Cgil Marche) e Alessandro Del Monte (PD Federazione FM e Segreteria Regionale). Ad introdurre sarà presente la Segretaria PD Marche, Chantal Bomprezzi" spiega Piermartiri.
Un lavoro a quattro mani con Alessandro Iagatti, segretario comunale: “Vogliamo riportare al centro del dibattito l’azione politica, necessaria per sviluppare strategie di crescita sociale e regole che umanizzino il mercato del lavoro. Iniziativa importante per il nostro territorio che vive ormai da anni una crisi strutturale del comparto produttivo che sta pesantemente impoverendo le famiglie e portando giovani e lavoratori lontano dal nostro territorio”.
Per il Pd, base di ragionamento deve essere il documento voluto dall’allora presidente della Provincia Moira Canigola e sottoscritto da tutte quelle sigle che formarono il tavolo per lo sviluppo economico. “Perché salute, lavoro, formazione e conoscenza, sviluppo e transizione ecologica, agricoltura e turismo sono tutte interconnesse tra loro e la destra, al governo della regionale e della provincia, ha pensato bene di cestinare quel documento e, non da meno, il governo nazionale ha mancato di inserire le Marche nella ZES (zona economica speciale)" ribadisce il segretario.
A moderare sarà Alessandro Del Monte, ex Articolo 1 oggi componente della segreteria regionale: “Occorre in questo tempo di epocale mutamento globale, soprattutto per una forza che vuol richiamarsi ai valori del miglior progressismo, del socialismo democratico in ambito occidentale, rimettere al centro la questione sociale e del lavoro. Con un salario minimo a garanzia di base, nel mentre si dovrebbe procedere a restituire unità e soggettività al lavoro. Con un intervento legislativo che disboschi la giungla delle tipologie contrattuali e combatta la precarietà” ribadisce.
Quello che i Dem vogliono far emergere è “la necessità di una redistribuzione dei guadagni di produttività anche attraverso una riduzione dell’orario di lavoro e, sul piano globale, limitare gli effetti di concorrenza sleale sui diritti del lavoro stessi. Questa destra sta invece procedendo in direzione diametralmente opposta rispetto alle politiche sociali e civili, a quelle dei diritti nella fase storica, riportandone le lancette molto indietro".