PORTO SAN GIORGIO – Rinnovamento. Ci riprova Emanuele Morese a ‘ringiovanire’ la politica di Porto San Giorgio. Ci ha provato una prima volta da dentro Fratelli d’Italia, prosegue il percorso oggi da fuori, con un movimento civico che diventerà lista alle prossime elezioni.
“Per me è un ritorno alle origini, a Rinnovamento Cittadino che è stato il nostro embrione. Poi aderimmo a Fratelli d’Italia, fondando il partito nel 2014 a Porto San Giorgio”. Insomma, l’anima vera di FdI è la sua e degli amici che vicino a lui si siedono.
“Le nostre scelte sono ponderate, non abbiamo mai preso per oro colato quello che il partito ci diceva, incluso l’appoggio a Francesco Acquaroli che abbiamo scelto perché valeva. E così oggi in vista delle elezioni amministrative” prosegue il leader del movimento.
Fratelli d’Italia era cresciuta con Morese segretario, oltre 80 tessere. “Oggi sarebbero otto? Qualcuno si faccia delle domande. Se non c’è collaborazione con i consiglieri comunali è tutto complicato”. Morese ha deciso di rompere, dopo le ennesime esternazioni dei ‘suoi’ consiglieri, fatte senza condivisione: “Noi siamo liberi e seri. Un gruppo con un chiaro orientamento di centrodestra”.
L’uscita di Morese in realtà non ha fatto poi così male a Fratelli d’Italia, visto che in pochi giorni è stata dimenticata con un consigliere (Agostini, ndr) diventato coordinatore e l’altro (Vitturini) capogruppo. “Speravamo in una discussione, non c’è stata. E allora, ripartiamo con una nuova casacca ma le stesse facce”.
Carlo Ricolo (aspetto finanziario e amministrativo), Massimo Riccardo Tarantini (pesca e demanio), Ludovico Genna (responsabile comunicazione), Andrea Talamonti (famiglia), Michele Pernice (sport e ambiente), Andrea Astelli (politiche giovanili), Tunia Gentili (pari opportunità), Roberto Vittori (servizi sociali e associazionismo), Giacomo De Angelis (commercio e cultura), Alessandro Lamona (lavori pubblici e urbanistica) Beatrice Santarelli (turismo e gastronomia), Alessandro Ciarrocchi (sicurezza e partecipazione). Sulla partecipazione Morese punta molto: Non abbiamo una macro criminalità, per questo è determinante condividere le azioni”.
Mancano ancora presidente e vice presidente. “Le cariche dirigenziali si danno dopo, prima va costruita la base della piramide. Noi siamo un centrodestra moderato, dialoghiamo con tutti, che non significa governare insieme. Vogliamo migliorare, ma per farlo serve l’appoggio dei sangiorgesi. Chiediamo partecipazione, non ci può essere solo ascolto, ma scambio”.
Per questo nasce una costituente: “Parte la campagna dei tesseramenti, dieci euro a tessera che poi devolveremo a una onlus. Poi, alla fine di questo mese decideremo il portavoce, ruolo che per ora occupo io” ribadisce Morese. “Se poi la nuova base riterrà che devo restare portavoce, sarò a disposizione. altrimenti aiuterò chi ci sarà”.
I temi di Rinnovamento sono chiari: barriere architettoniche, spostamento dei tralicci, sicurezza che ci ha permesso di dialogare con l’assessore Vesprini sul pacchetto sicurezza, partecipazione, connessione con i quartieri e porto. “L’opposizione si è astenuta, un voto vigliacco. Il piano di Loira è uno strumento urbanistico mette a disposizione di un ‘signor x’. Bisogna dialogare, migliorare e votare allora a favore. La minoranza ha scelto di non decidere”.
Target politico? “Siamo trasversali. Noi mostriamo nomi, cognomi e idee. Dietro di noi c’è un grande movimento di persone. La nostra è una scelta di coraggio. Noi siamo liberi e coraggiosi delle scelte. Fratelli d’Italia ha scelto la quantità sulla qualità. Per rinnovare servono scelte nelle liste, nei direttivi. I giovani devono avere spazio. Abbiamo messo in conto che avremo meno voti, ma ce la giochiamo. L’ultima cena con 150 persone alla Croce azzurra l’abbiamo organizzata noi”.
Da segretario di Fratelli d’Italia non si sente sconfitto. “Se in un anno non riesco neppure a parlare di un punto del consiglio comunale, posso dire di averlo in mano il partito? Il rinnovamento va custodito e coltivato”. Non si è neppure sentito ‘fatto fuori’ in pochi attimi dal suo partito. “Una forza nazionale non poteva restare senza guida, questo lo capisco. Poi le domande da farsi sono tanti. I nostri tesserati li stiamo richiamando e stanno aderendo ancora più volentieri. So di aver rinunciato all’assessorato o quantomeno al consiglio comunale”. Ma non gli importa, vuole davvero cambiare.
Nodo alleanze? “Valerio Vesprini è un caro amico. Mi ci sono all’inizio scontrato e poi confrontato. Una figura umile, pur in percorsi diversi abbiamo molto in comune. Pensando a Fabio Bragagnolo, uno che porta voti e parla da sangiorgese, senza seguire bandiere, ma idee capisco già la qualità del progetto”. Quindi? “Ci è sembrato più corretto creare una nostra identità, poi vediamo la casa da costruire”.
Non produrrà il candidato Rinnovamento, almeno non ora: “Intanto cechiamo il nostro spazio, sapendo di non avere consiglieri, ma in fin dei conti non li avevo neppure in Fratelli d’Italia visto che facevano quello che volevano. Questo centrodestra non è unito, vuole solo tornare dove erano anni fa quando si sono divisi. Forse avranno fatto terapia, ma non mi risulta visto che per fare una riunione ci vuole un mese e quando si vuole rompere si danno informazioni ai giornali” conclude il portavoce annunciando che partirà un tour di ascolto in città con la certezza “che farò almeno il doppio delle tessere di Fratelli d’Italia”.
Raffaele Vitali