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'Rinascimento a Fermo': la grande mostra che racconta il territorio è realtà. Da Lotto a Pagani, musei e piccoli comuni in vetrina

7 Aprile 2025

di Raffaele Vitali

FERMO - Una mostra pensata da tempo. “Mancava un approfondimento sul Rinascimento a Fermo, anche in preparazione di un’alta grande esposizione che Vittorio Sgarbi sta pensando. Abbiamo scelto di approfondire dei temi non ancora chiariti e lo abbiamo fatto guardando al patrimonio che c’è, ma non si conosceva, e a quello che non c’è più” racconta Walter Scotucci, amico personale del critico d’arte e curatore.

Una grande mostra che unisce studio, ricerca e recupero. È il ‘Rinascimento a Fermo’, il gioello creato passo dopo passo, arricchendolo perfino con quadri mai visti prima. “Varcando le porte del Palazzo dei Priori, il visitatore troverà opere scelte con cura, selezionate dopo lunghe e complesse ricerche. Un lavoro di studio e di grande impegno anche burocratico per arrivare a ottenere i prestiti. Nessun quadro è fuori posto, perché ogni elemento è stato pensato come perno della totalità” riprende l’assessora alla cultura, Micol Lanzidei.

Mentre parla, all’interno delle sale si lavora sotto l’occhio vigile dei responsabili del gruppo Maggioli, i gestori dei musei di Fermo. Sono state ore intense, perché sono arrivate e sono state posizionate la “Madonna con il Bambino, Sant'Anna e San Giovannino” di Giulio Romano, la “Madonna del Soccorso” di Baldo de’ Sarofini, la “Sacra Conversazione” del pittore veneto detto Madonnero, la “Madonna in gloria con bambino” e la “Madonna del Soccorso” di Vincenzo Pagani.

Cinque pezzi che entrano così in dialogo e confronto, per citarne alcune, con quelle dei fratelli Carlo e Vittore Crivelli oltre che con il “Ritratto di Ludovico Grazioli” di Lorenzo Lotto. “Questa mostra è stata una scommessa, perché si è deciso di accendere il faro, dopo le grandi esposizioni degli ultima anni, su un periodo meno noto e soprattutto mai veramente studiato della città e del territorio che la circonda” prosegue Sara Stangoni, responsabile comunicazione di Maggioli.

A dire il vero, si conoscono i singoli artisti, con opere spesso conservate in piccoli musei, realtà diocesane, non sempre facilmente reperibili a livello ammnistrativo e di studio, ma non i percorsi  dietro la creazione. La sfida è stato riunirli. “E anche verificare davvero se l’autore fosse quello indicato. In questo Sgarbi ha svolto un ruolo fondamentale, regalando come sempre qualche scoperta” riprende Lanzidei.

Scotucci e Sgarbi hanno lavorato sulla mostra per oltre un anno, consapevoli che avrebbe aperto le porte ancora incompleta. Oggi è pronta, “motivo peer cui sarà sicuramente prorogata rispetto alla data prevista di chiusura del 4 maggio. Almeno fino al temine di luglio si potrà ammirare nella sua bellezza” annuncia l’assessora.

Esposizione particolare anche in un altro suo aspetto. un po’ come accaduto per Fermo e il suo Rubens, invitati a Milano per una mostra speciale che ha poi permesso a entrambi di essere conosciuti dal grande pubblico, ‘Rinascimento a Fermo’ diventa la grande occasione per tanti piccoli comuni.

“Questa mostra è una operazione di raccordo con comuni che ci hanno messo al centro, hanno accettato il dialogo. Alcuni ci hanno messo a disposizione la loro unica opera attrattiva. Hanno compreso il ruolo di Fermo e la possibilità di ammirare poi le opere insieme in uno steso luogo. Non è uno spogliarsi, ma è un promuoversi, come facemmo noi con il Rubens. Cultura, arte e storia ci tengono uniti fin dal Rinascimento. Lungimiranza oggi è capire l’importanza del mettersi a sistema sottolinea soddisfatta l’assessora alla Cultura affiancata da Vissia Lucarelli.

Non aveva dubbi Vittorio Sgarbi che sarebbe stata un successo. "L’élite della società ‘adriatica’ rinascimentale fermana produsse una grande rinascita nel segno della classicità, con un patrimonio artistico mobile davvero ricco di sfavillanti testimonianze". Una mostra che va oltre le Marche, “perché indaga aspetti meno noti, come la figura di Lotto e la sua vicinanza al territorio” chiosa Scotucci.

Ed è a Sgarbi, bloccato da settimane in ospedale che va il pensiero finale di Scotucci: “Questa grande mostra è per lui, il nostro sostegno è totale. Lo aspettiamo di nuovo a Fermo”. Come lo aspettano le venti opere provenienti, oltre che da Fermo, Ascoli e Civitanova, da piccole realtà fermane: Monte San Pietrangeli, Montelparo, Monterubbiano, Monte San Pietrangeli, Capodarco, Sant’Elpidio a Mare.

“Con ogni comune abbiamo fatto un accordo, organizziamo un trasporto per gli alunni delle scuole in modo che possano venire a visitare la mostra e poter ammirare l’opera del proprio paese tra tante altre che ne valorizzano la bellezza e unicità. Un modo per conoscere Fermo e i suoi musei che ogni fine settimana fanno migliaia di ingressi, un modo per sentirsi più vicini” conclude Micol Lanzidei.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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