MONTEGRANARO – Tutto da decidere. La Lega ha il pallino in mano, ma manca la mano che lo tira. Sul tavolo ci sono tre pedine: due assessorati in regione un posto a Roma. Da decidere il nome da abbinare a ogni singola posizione, tra questi in lizza ci sono due fermani Mauro Lucentini e Daniela Tisi. Oltre all'ascolano Andrea Antonini.
Sembrava fosse questione di ore il rimpasto, sono passati giorni e potrebbero servire settimane. Del resto, nonostante il 13 ottobre si insedierà il nuovo parlamento, gli ex assessori hanno tempo prima di dimettersi. Quindi, nessun Giunta zoppa, solo l’anomalia di decisioni che vengono prese da chi tra poco non sarà più ad Ancona.
Il problema, oggi, si chiama Augusto Marchetti. L’onorevole, nonché coordinatore regionale, vede la sua elezione in stand by dopo il ricorso presentato da Valentina Vezzali che sogna la stoccata vincente sulla sirena. Del resto, l’elezione del leghista è stata questione di una manciata di voti.
Siccome Salvini ha garantito un posto da sottosegretario ai coordinatori regionali non eletti, sono cinque in Italia, l'eventuale esclusione di Marchetti dalla Camera comporterebbe di trovargli un posto a Roma. Con o a discapito di Licentini, se resterà fuori dalla giunta, oggi è impossibile dirlo.
Gli incontri dentro il gruppo del Carroccio proseguono, protagonista al tavolo c'è il consigliere sangiorgese Marco Marinangeli. Quello avvenuto nelle ultime 48 ore l'ha guidato Carloni.
Lucentini ha scelto il silenzio, come buona parte del mondo della Lega. Questa è la fase ‘ogni parola può essere usata contro di lei’ per cui i diretti interessati ai posti scelgono di tacere.
La Tisi, intanto, prosegue il suo lavoro di dirigente in Regione, funzione che sta svolgendo al meglio, come conferma il settore che tanti problemi ha avuto durante la pandemia.
@raffaelevitali
