di Raffaele Vitali
FERMO – Se non fosse già complessa la ricostruzione fisica dei territori colpiti dal sisma, ora l’Europa e il Governo mettono le regioni di fronte a una seconda partita: la ricostruzione sociale ed economica. E lo fanno con tanti, tantissimi soldi pronti sul tavolo: 700milioni, 300 per le Marche, per i due crateri legati ai terremoti del 2009-2016.
“Ecco – spiega l’assessore regionale alla ricostruzione, Guido Castelli - il fondo complementare del sisma ha messo a disposizione questi milioni per le imprese e per le attività che riguardano, oltre che settori economici classici, anche il terzo settore, le imprese culturali e creative, i soggetti di innovazione sociale. C’è una idea complessiva di rivitalizzazione dei flussi economici e sociali di un’area che con il fondo complementare ha 1miliardo di dotazioni infrastrutturale”.
L’obiettivo è semplice: “Vogliamo risarcire la ferita che ancora brucia a chi nel 2016 ha perso tanto, se non tutto” riprende il governatore Francesco Acquaroli, che fin dalla campagna elettorale ha messo al centro della sua attività il post sisma. “Abbiamo un cratere così vasto che si comprende solo con le risorse che riceviamo dal fondo complementare. Il danno tocca il cratere, ma tutta la regione in realtà. Non possiamo competere come vorremmo. Noi vogliamo collegare la costa con l’entroterra, ma la ricostruzione ancora va piano. Le difficoltà non mancano, anche a causa del Superbonus e del rincaro delle materie prime. Con questi bandi – prosegue il presidente - sblocchiamo la rivitalizzazione e riprogettazione dei territori che hanno visto ridotta la loro attività. Tante tantissime risorse irripetibili”.
Il punto è non sprecare l’opportunità: “Spero nella semplificazione del sistema, che mi pare tenda alla centralizzazione. L’efficacia delle misure dipende dal rendere realmente percettibili dal territorio e dalle imprese”. Timore condiviso con la Camera di Commercio delle Marche: “Dobbiamo riuscire a spendere i fondi” sottolinea il segretario generale Schiavoni.
Il tempo è strettissimo. “Questi bandi, che saranno pubblicati da settembre in poi, hanno una funzione: di godere dei regimi speciali di aiuto del temporary framework, che ha una scadenza, il 31 dicembre. La tempistica diventa quindi il vero problema. Le imprese dovranno rispondere ai bandi rapidamente. Quindi ci stiamo organizzando al meglio affinché le comunità conoscano tempestivamente i contenuti dei bandi. Mai come in questi casi avranno poco tempo, poco più di due mesi, per sviluppare progetti che dovrebbero anche innovare per intercettare la modernità”.
Non basterà tirare fuori dai cassetti idee vecchie. “Per questo abbiamo incaricato la Svem per avviare una attività scrupolosa di informazione, di persuasione, di assistenza aa chi vuole orientarsi in questa complessa serie di informazioni. Lo stesso farà la Camera di commercio insieme con le associazioni”.
Entra quindi in gioco la Svem del presidente Andrea Santori. La strategia, che verrà spiegata nel dettaglio nelle prossime settimane, la anticipa Monica Mancini Cilla, componente del Cda: “Andiamo a progettare sul territorio. Abbiamo firmato una convenzione con Invitalia e regione Marche per curare la promozione e l’assistenza tecnica a pubblico e privato, quindi imprese, cittadini e comuni. E questo a titolo gratuito”. Per spiegare i bandi della linea B, sono già stati fissati tre incontri nelle sedi delle Camere di Commercio di Ascoli (14 luglio alle 15), Macerata (20 luglio) e Fermo (25 luglio).
“Stiamo ragionando con la Regione su un sito online dedicato al Pnrr. Abbiamo anche deciso di aprire ad Ascoli un punto fisso all’interno dell’ufficio ricostruzione, uno a Fermo in Provincia, uno a Macerata sempre all’interno dell’Usr. Uffici che accompagneranno e faranno assistenza per la progettazione. Tutto a titolo gratuito, lo ribadisco e siamo pronti” ribadisce la Mancini Cilla.
Un grande sfida, per tutti. Per questo la regione ha messo in piedi una squadra di alto livello. “Noi – riprende Castelli – crediamo nel ruolo delle associazioni e con loro limeremo i bandi e grazie alla Svem raggiungere più soggetti possibile sapendo che non possiamo sbagliare”
Ricostruzione fisica, rigenerazione economica e sociale, tentativo di riagganciare la ripresa individuando i target da affinare pensando anche ai prossimi fondi che arriveranno da Bruxelles, i Por-Fesr e Fse, che andranno modulati e incrociati con ulteriori risorse, vedi quelle per le comunità energetiche.
“I primi tre appuntamenti serviranno per far comprendere le linee guida di un maxi piano di rigenerazione delle aree interne che presto riguarderà l’Italia, ma che ora parte da noi: possiamo diventare un modello. Era un nostro obiettivo, ora il caso o la provvidenza ci accelerano i tempi con risorse che dovremo trasformare in rinascita” prosegue l’assessore.
Le linee di azione sono diverse. C’è la macro misura B divisa in quattro asset: investimenti delle imprese, con misure diverse per dimensioni; sistema turistico culturale e sportivo; valorizzazione ambientale; ricerca e sviluppo con università tra hub e spoke. Ma – spiega la dirigente - ci sarà anche una misura dedicata alle energie e comunità energetiche, misura dedicata agli agenti pubblici. Saranno utili anche per la gestione delle piscine, per esempio”.
I 300 milioni saranno divisi tra i vari asset, ma l’assessore Castelli ha ottenuto di poter gestire in maniera fluida le risorse, in modo che se un punto ha molte domande rispetto a un altro, piuttosto che non usare i fondi vengono spostati. “L’importante è ricordare che i tempi sono stretti: per i bandi delle piccole imprese, i bandi usciranno a settembre fino a ottobre, due mesi per presentare le domande. I progetti dai 2 ai 20 milioni, invece, li apriremo prima” conclude Castelli.