MONTE URANO – Entra davvero in azione il potenziale della Svem, la nuova società voluta dalla regione Marche per pianificare al meglio azioni strategiche a supporto di comuni e imprese. Alla guida c’à il monturanese Andrea Santori, un imprenditore chiamato, insieme con il Cda composto da Monica Mancini Cilla e Tablino Campanelli, a rendere operativa la società. Che intanto parte da un dato positivo: utile di bilancio di 2,4 milioni di euro.
La solidità finanziaria di una società che può solo crescere, è la base per rispondere ai numerosi compiti che il presidente Francesco Acquaroli, e la sua Giunta, affidano alla Svem: gestione pratiche della Regione; gestione del fondo complementare sisma destinato alle imprese (Linea B) insieme con Regione, Invitalia e ufficio del commissario Giovanni Legnini; consulenza per Comuni e privati sui bandi europei.
Proprio domai verranno presentati i Bandi del Fondo Complementare Sisma per la ricostruzione economica e sociale del cratere. Un momento molto atteso nelle province di Fermo, Ascoli e Macerata. “I compiti sono differenti, li abbiamo pensati con Acquaroli e gli assessori Carloni e Castelli in particolare. Di certo fondamentale è il tema della Linea B, misura all’interno del Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Attraverso un accordo con le altre agenzie di sviluppo di Umbria e Abruzzo cercheremo di pianificare, sui temi strategici, dei progetti condivisi per rilanciare il centro Italia”.
In merito alla Linea B del Pnrr, la Svem si occuperà di orientamento e consulenza tecnica durante la fase di attuazione degli interventi, ma anche per partecipare ai bandi e avvisi grazie a uno sportello accessibile a titolo gratuito per il settore pubblico. “Per questo organizzeremo in autunno eventi informativi, inclusi seminari e workshop anche per favorire progetti unitari tra operatori locali differenti”.
Un rilancio che avverrà anche in termini di ‘promozione’ con missioni all’estero e il completamento di progetti ambiziosi come Appennino Outdoor. “per essere pronti e diretti, abbiamo deciso di rinfrescare anche l’immagine della Svem. Un nuovo sito è il punto di partenza. Dobbiamo essere facilmente raggiungibili e capibili. Noi possiamo davvero fornire servizi fondamentali in maniera gratuita al pubblico, o a prezzi competitivi al privato, in modo da non far perdere occasioni di finanziamento. Il nostro compito è anche quello di fare da raccordo tra la Regione, che avoca a sé la gestione dei fondi europei, e le imprese, così da evitare perdite di tempo e bandi non legati a vere necessità”.
Una macchina complessa, senza dubbio, che Santori e il Cda stanno snellendo nelle procedure, avvalendosi anche di consulenti, visto che i dipendenti diretti sono solo tre. Ma presto ci sarà una nuova figura che fungerà da raccordo e sarà il perno tecnico: parte la procedura di selezione del direttore generale della Svem, una figura chiave per l’operatività della società. Uno dei criteri chiave è di aver maturato almeno cinque anni di esperienza nella pubblica amministrazione o in enti di diritto privato se con mansioni dirigenziali.
“Abbiamo deciso di non limitarci all’esperienza nel pubblico, proprio per non precludere la possibilità di intercettare figure competenti che provengono dal privato. L’importante – conclude Santori – è che il candidato abbia competenze nel campo dei fondi europei e nazionali nel settore della cooperazione agricola, dell’innovazione e dello sviluppo". Non solo, sarà la persona capace di predisporre gli atti di programmazione negoziata, con una predisposizione a sviluppare azioni anche all’estero, "in ogni caso dove serve assistenza agli investitori e dove si possono intercettare risorse poi da mettere in campo per il bene di aziende e Comuni”.