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Ricostruzione. Nel cratere boom di Neet e donne penalizzate per lavoro e stipendi. Castelli: scusate il ritardo, ora recuperiamo

24 Agosto 2024

di Raffaele Vitali

Un ‘analisi del post sisma 2016, a pochi giorni dall’ottavo anniversario, la realizza ActionAid. Che parte dalle troppe persone ancora nelle Sae a 8 anni dalla scossa. “Nel 2024 sono stati 11.182 i nuclei familiari che hanno fatto ancora ricorso all'assistenza abitativa; erano 12.319 nel 2023 e 14.211 nel 2022” si legge nel report della struttura commissariale che segue la ricostruzione.

Il territorio colpito, come ricorda ogni giorno il commissario Castelli, era una realtà frammentata dove ai vecchi problemi delle aree interne e isolate si sono sommate la disgregazione sociale, l'isolamento, la depressione e i disagi psichici tra giovani e anziani. “Ed – ribadisce Action Aid - è evidente l'emergenza di nuove forme di povertà.

LA ‘NON’ COMUNITA’

Che non sia facile ricreare la comunità lo spiega Claudia Pasqualini, che vive in una frazione di Muccia dove gestisce una impresa di salumi artigianali con i tre figli e il marito, impiegato comunale ora in pensione, afferma: “All'inizio dopo il terremoto siamo stati tutti uniti, tutti insieme, poi sono arrivate le casette, le SAE e ognuno si è trovato a vivere in modo diverso, con persone che non conosceva, poi c'è stato il Covid e non si è più usciti, c'è una chiusura e una difficoltà a partecipare, i problemi di ogni famiglia sono troppi da affrontare, tante persone anziane si sono ammalate. Dopo 8 anni, a luglio di quest'anno sono iniziati i lavori di ricostruzione della nostra casa, ma i miei figli non vivono più con noi, sono grandi”.

La responsabile di Action Aid, Patrizia Caruso, si è mossa tra i luoghi terremotati: “Noi siamo qui, come ogni anno, vicini alle famiglie, alle persone che resistono. Il tempo spegne i riflettori ma noi continuiamo a stare al fianco della popolazione colpita e a far sentire la loro voce”.

L’IMPATTO SOCIALE

Le fragilità strutturali delle aree interne hanno inciso sulle motivazioni e sulle opportunità dei giovani partecipare al mondo del lavoro. Il Lazio ha la più alta incidenza di NEET con circa il 25,1%, a seguire l'Umbria (20%), le Marche (19,9%) e la Toscana (18,7%). Rispetto alla quota di NEET donne, la Regione Marche presenta per il Centro Italia quella con i tassi più elevati, arrivando al 58,8%. Secondo il report ActionAid-CGIL, nelle Marche, la regione dove il cratere esteso per circa il 40% del territorio, oltre il 65% dei giovani ha contratti precari e le donne hanno uno stipendio inferiore in media di 7 mila euro rispetto agli uomini.

Nuovi progetti per integrare e far decollare la fascia di età 16-35 sono partiti e si stanno consolidando. Uno si chiama ‘Entra nel Loop’ ed è mirato a quelli che vogliono riattivarsi e riprendere una vita sociale e lavorativa. “Sono in maggioranza giovani donne con bambini piccoli a partecipare. Per loro, all'interno di un percorso di orientamento ed accompagnamento centrato sui loro bisogni e desideri, anche l'opportunità di usufruire di «borse di inclusione” spiega Domiziana Acciarri che segue il progetto Reti che unisce Lazio e Marche.

“Le donne giovani con bimbi piccoli sono le più isolate, ancora di più se donne straniere con background migratorio. Molte sono anche laureate, con titoli di studio che però non corrispondono alle aspettative del territorio, oppure non hanno la patente, né l'auto per spostarsi e non possono cercare al di fuori del proprio paese. Noi seguiamo ogni donna per darle le opportunità e i sostegni necessari a cercare lavoro, ma anche a rimettersi in moto e fare rete” conclude.

LA FIDUCIA DEL COMMISSARIO

un cratere vasto oltre 8mila chilometri quadrati: un'area compresa in quattro regioni (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria) che include 138 comuni. “Dopo otto anni, credo che il primo dovere delle Istituzioni sia di fare memoria delle vittime e delle famiglie che hanno perso i loro cari e i loro beni. E chiedere scusa per i ritardi accumulati in troppe false partenze” sottolinea il Commissario straordinario alla ricostruzione e alla riparazione, Guido Castelli.

Che poi passa ai numeri: al 31 luglio 2024, per quanto riguarda la ricostruzione privata, sono 31.786 le richieste di contributo per la ricostruzione presentate per immobili residenziali o produttivi danneggiati dal sisma del 2016, per un importo complessivo di 14,5 miliardi di euro. Le richieste approvate dagli Uffici speciali per la ricostruzione sono complessivamente 20.429 e rappresentano il 64% di quelle presentate, determinando la concessione di quasi 9 miliardi di euro e la liquidazione di 4,8 miliardi.

Più della metà delle richieste presentate sono relative a comuni delle Marche (il 57%, pari a 17.968 richieste) mentre il restante 43% si distribuisce tra Abruzzo (17%, 5.541 richieste), Umbria (15%, 4.896 domande) e Lazio (11%, 3.381 domande)». Sempre al 31 luglio 2024, infine, a fronte dei 20.379 cantieri autorizzati, quelli conclusi sono 11.364, con una percentuale di interventi chiusi su base regionale che va dal 62% dell'Abruzzo, al 59% di Umbria e Marche al 48% del Lazio.

“L'accelerazione impressa alla ricostruzione privata viene confermata anche dai dati aggiornati relativi alle erogazioni da parte di Cassa depositi e prestiti. Nel periodo che va dal 25 luglio al 12 agosto, infatti, le erogazioni da parte di Cdp nei confronti delle imprese impegnate nella ricostruzione privata ammontano a 76 milioni di euro. Un record, considerando il periodo estivo, che fa segnare un +31,3% rispetto allo stesso periodo del 2023. Nel mese di agosto salgono così complessivamente a 4,769 miliardi di euro le erogazioni di Cassa depositi e prestiti” prosegue.

Per quanto riguarda la ricostruzione pubblica, il Rapporto sulla ricostruzione post sisma 2016 aggiornato al 31 maggio del 2024 ha evidenziato che è stato avviato il 95% delle opere (gli interventi in progettazione sono il 66% del totale di cui 25% approvati e il 12% sono i lavori conclusi). “Noi – conclude Castelli - vogliamo che questo cambio di passo sia tangibile anche nei luoghi che hanno subito le ferite più gravi”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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