di Raffaele Vitali
FALERONE – Che il tema ricostruzione sia al centro dell’attenzione lo dimostra la sala consiliare di Falerone piena di sabato mattina per ascoltare il commissario straordinario Guido Castelli. Tanti sindaci, alcuni imprenditori, cittadini comuni che aspettano di rivedere la loro casa senza travi, reti e divieti di accesso.
L’incontro, organizzato dalla vicesindaca Pisana Liberati, è diventato un confronto con il commissario che ha risposto a tutti gli stimoli, regalando anche alcune novità importanti che vanno nella direzione attesa dai primi cittadini.
Il primo spunto lo ha sollevato Altini, sindaco di Falerone, parlando dei problemi legati alla Sovrintendenza, al fatto che “molte pratiche si fermano in quegli uffici”. E il motivo è semplice, sono pochi per tanto lavoro. “E così – sottolinea castelli – mi sono confrontato con il ministro Sangiuliano. Gli ho spiegato che la macchina della ricostruzione non può fermarsi per problemi legati al personale e così, a settembre, la Sovrintendenza sarà potenziata con dieci persone in più. Cinque stabili e cinque comandate. L’impatto sarà importante. E anche l’ufficio ricostruzione fornirà cinque esperti d’arte, non solo architetti”.
A sei mesi dall’inizio del suo mandato, su nomina della presidente Meloni, Castelli è sempre più inserito nel sistema. “Da ex sindaco – aggiunge il consigliere regionale Andrea Putzu – capisce le problematiche. E soprattutto è uno che conosce il territorio, le sue peculiarità. Per questo non avrà problemi a cogliere l’importanza di proseguire la monti-mare, collegando Servigliano a Montegiorgio”.
Una provocazione? No, semplicemente Putzu anticipa un pensiero del commissario: “Ne ho già parlato a lungo con l’Anas che realizzerà la progettazione. Perché senza progetto non possiamo avere un finanziamento per una strada che collegherebbe due comuni terremotati. E invece c’è la possibilità, per cui cogliamola, sapendo che nel ministro Fitto abbiamo un interlocutore interessato”.
In sala mugugnano, sembra quasi incredibile che se ne stia parlando davvero, il sogno di un collegamento dalla costa ai monti, che è già partito con il miglioramento del tratto tra Servigliano ad Amandola, prende forma, considerando la Lungotenna già finanziata, la bretella che collegherà la nuova strada al casello di Porto Sant’Elpidio e la variante di Girola su cui sta invece lavorando il sindaco di Fermo con la regione.
Terza questione, lo scorrimento della classifica di Next Appennino, sia per la parte pubblica sia privata, i famigerati B 1.2, 2.2 e via dicendo. “Ci stiamo lavorando. È una questione di risorse. L’interlocuzione con il Governo è aperta, probabilmente useremo fondi Pnrr. Ma questo significa che saranno presi in considerazione solo i progetti che possono spendere le risorse entro il dicembre 2026. Quindi non dico già sì, ma il percorso è avviato”.
Infine, riprendendo le parole del presidente della Provincia Ortenzi, “dobbiamo fermare lo spopolamento dei centri storici” e seguendo anche degli spunti dati dal professor Alici della Politecnica, ma soprattutto cogliendo il grido di dolore di un residente del centro di Falerone dove troneggiano i cartelli ‘vendesi’, Castelli sta pensando a soluzioni che aiutino i privati.
“Tanti sono anziani, pensionati, persone che non hanno la possibilità di seguire l’iter tecnico di un progetto. E così preferiscono lasciar perdere” sottolinea il cittadino. E non è solo un problema di Cas prolungato, che preoccupa i sindaci, “perché sono stato chiaro: lo prolunghiamo fino al 30 ottobre, ma il primo novembre se non sono stati presentati i progetti di recupero delle abitazioni, sospenderò il Cas”.
Per aiutare anziani e cittadini meno pronti, Castelli valuterà la creazione di un ‘patronato del commissario’, un gruppo di professionisti che possano dare risposte agili, rapide e possibilmente gratuite quantomeno peer rompere “quella condizione psicologica di sconforto che colpisce chi non crede più nella ricostruzione”.
Tanto fatto, perché le ordinanze, il nuovo piano opere pubbliche e l’aumento di risorse sono un dato di fatto, ma tantissimo da fare nei prossimi mesi per il commissario che si muove da un angolo all’altro delle Marche, senza mai dimenticare le altre tre regioni coinvolte dai terremoti.
“Bisogna accelerare, noi abbiamo messo in sicurezza le case, i municipi, e quanto possibile sette anni fa. Ma non sono lavori eterni. Per cui, ragioniamo su manutenzioni o interventi” conclude il vigile del fuoco Luigino Albanesi lasciando nei sindaci e nel commissario il ricordo da non dimenticare.