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Ricostruzione, l'amaro sfogo dei tecnici

6 Luglio 2020

Il ricordo degli oltre trecento morti, la cancellazione di interi paesi e lo smembramento delle loro comunità non sembrano valere quanto la tragedia del ponte di Genova.

Noi tecnici vorremmo sinceramente poter raccogliere l’appello del Commissario Legnini, ma non siamo messi nelle condizioni di poterlo fare.

Seppure inizialmente energica e correttamente indirizzata, oggi l’azione commissariale ha come risultato l’ulteriore rallentamento della ricostruzione.

Inutile fare altre chiacchiere, se questo governo ha altre priorità il Commissario ponga in essere azioni straordinarie come sua prerogativa evitando di trovare capri espiatori.

Abbia il coraggio di dire come stanno realmente le cose e di seguire, utilizzando tutti i suoi poteri straordinari, le indicazioni che noi da tempo abbiamo messo sul tavolo:

⁃ Semplificazione non vuol dire scaricare l’iter istruttorio dagli USR sui tecnici, la semplificazione si fa riducendo all’essenziale gli elaborati da produrre e l’iter autorizzativo;

⁃ ad ognuno le proprie competenze e responsabilità, senza creare uno stato di polizia: i Comuni rilascino le conformità urbanistiche, gli USR rilascino la conformità del contributo, i tecnici la conformita’ del progetto;

⁃ Si semplifichi la redazione della pratica attraverso l’applicazione dei citati suggerimenti con norme chiare, precise ed univoche oltre alla corresponsione di un giusto compenso per tutti gli operatori;

⁃ Ma soprattutto nella redazione delle prossime norme si parta dal presupposto che tecnici e terremotati stanno dalla stessa parte e sono persone oneste, si eviteranno così lacci e lacciuoli che ingessano tutto.

La ricostruzione e legata prima di tutto alla volontà di ricostruire da parte di chi ha l’onere di governarla, occorrono poi capacità e rispetto per le complessità che il territorio da governare esprime, è chiaro che qualcosa manca.

Noi tecnici facciamo da sempre la nostra parte, è tempo che chi ha responsabilità di governo faccia la sua, con il coraggio di riconoscere i gravi errori fatti nel passato e rimuoverli. Non si cura una ferita senza prima disinfettarla.

il presidente Inarsind, architetto Fernando De Santis

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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