MONSAMPIETRO MORICO – Prima immersione tra polvere e macerie per il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini. Dopo l’incontro con il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, il presidente Anci Mangialardi e i tecnici dell'ufficio speciale per la Ricostruzione, Legnini è passato alla prova Romina Gualtieri, la combattiva sindaca di Monsampietro Morico, uno dei comuni più colpiti del Fermano. ma non solo.
Un altro dei nodi che interessano i sindaci dei piccoli comuni è quello del personale: “Serve un numero maggiore e soprattutto serve dargli delle certezze, fargli capire che resteranno almeno fino a quando non sarà completata la ricostruzione. Con due tecnici in più vado poco lontano. E come me tutti colleghi. Ho anche chito che il personale sia rimodulato in base alla necessità di ricostruzione e non a pioggia dentro il cratere come inizialmente deciso”. Legnini ascoltava e prendeva appunti. “Poi c’è il nodo procedure per la ricostruzione pubblica e privata, altrimenti nei nostri borghi non resterà più nessuno. Il rischio desertificazione è davvero dietro l’angolo”.
La sindaca che da quattro anni amministra senza segretario comunale, si trova anche tre dipendenti in pianta organica pronti per la pensione: Inaccettabile, deve esserci un ricambio. Il commissario ha capito che molte criticità, oltre alle procedure ingolfate, sono dovute all’assenza di capitale umano preparato e pronto. Chi c’è già è oberato dall’ordinario, figuriamoci con lo straordinario del post sisma”.
Infine, il commissario ah potuto rendersi conto dell’inefficienza del sistema che si era dato all’inizio due priorità: municipi e scuole. “A Monsampietro gli uffici sono dentro un container e una sede secondaria non sufficiente ad ospitare tutti. questo è l’emblema della ricostruzione che non c’è, in cui l’unica vera forza restano i sindaci e il personale che opera al limite del volontariato. Ma è inaccettabile che io debba celebrare anche i matrimoni, oltre alle altre funzioni dentro dei container”.
Eppure non si abbatte: “È dura, ci sono momenti drammatici da affrontare, ma tenacia e coraggio non mi mancano. Noi sindaci siamo duri, non cediamo. I cittadini, e un aiuto dall’alto, ci danno la forza e ci inducono a proseguire con costanza. Però, celerità, almeno quella ce la meritiamo”.
Raffaele Vitali