AMANDOLA – La delega alla ricostruzione l’ha tenuta per sé. Appena nominato promise di incidere. Qualcosa è migliorato negli ultimi anni, anche per merito del commissario straordinario Legnini, ma non basta. Lo sa bene Francesco Acquaroli, presidente della regione Marche: “Il grado di distruzione è stato talmente importante che si è dovuto confrontare con un sistema burocratico inadeguato a programmare una fase post emergenziale degli eventi".
Il tema è sempre quello, il modello iniziale sbagliato, ripreso da quello emiliano, nell’ormai lontano 2016. “Sei anni sono tanti, serve un cambio dell'approccio legislativo, perché territori come questi, che hanno bisogno di una manutenzione ordinaria molto ampia, devono poter contare su un’operatività semplificata".
Tante difficoltà, ma vuole essere ottimista: “La ricostruzione pubblica e privata oggi sta procedendo e dovrebbe vedere l'accelerazione definitiva nel 2023 - ha concluso il governatore - nonostante tutte le difficoltà rappresentate dal rincaro dei prezzi delle materie prime e della speculazione".
Sul tema durante l'inaugurazione della sede del comune di Camerino è intervenuto anche Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile nazionale: "Il dopo emergenza deve rappresentare un momento di riflessione e di analisi dei problemi preesistenti. Le emergenze non risolvono le criticità precedenti, ma le amplificano. Dobbiamo recuperare l'opportunità drammatica rappresentata da queste emergenze per sollecitare una riflessione su come trasformare in risorse per la comunità nazionale alcuni territori che soffrivano di dinamiche particolarmente difficili".