ANCONA – Quando si vince, si può parlare serenamente. E anche togliersi qualche sassolino. Tutto diventa più leggero quando hai alle spalle 130mila preferenze: è il caso di Matteo Ricci. “Inizia la riscossa per il Pd e per le Marche, perché ora da questa vittoria straordinaria dobbiamo ripartire. Un record senza precedenti nelle Marche, ben 52 mila preferenze, ma anche perché un marchigiano su tre che ha votato PD” sottolinea l’ex sindaco di Pesaro che è riuscito a mettere d’accordo Roma e Ancona sul suo nome.
Vola a Bruxelles, ma tiene le Marche nel mirino. Per quanto accaduto e per quanto accadrà. “Oggi inizia il mio impegno da europarlamentare. Ma sia chiaro, sarò ancora più presente qui perché voglio occuparmi di tutte le questioni del territorio: proverò, da europarlamentare, ad essere un punto di riferimento per amministratori e forze sociali. Vorrei che il partito - chiosa - mi considerasse finalmente una risorsa, non una minaccia. Basta dispetti, come accaduto in questa campagna elettorale”.
E dispetto è stato candidare tre marchigiani, cosa che ha tagliato fuori la Morani e non lui. “Il primo obiettivo che mi pongo - prosegue Ricci - è di lavorare per rafforzare il Pd, con la squadra e gli amici che hanno consentito di portare a casa questo ottimo risultato. Un Pd plurale e forte, che può competere con la destra al Governo della Regione. Sarò costantemente presente per le Marche e rilancio la mia sfida ad Acquaroli. Mi auguro che questa volta non scappi e non si faccia sostituire dall'ennesimo tutor come Ciccioli, che già vedrò abbastanza a Bruxelles e magari pure in aereo. Quello che vorrei, dando il massimo come europarlamentare, è aiutare il mio partito a costruire un progetto per le Marche e quando sarà ora individueremo insieme la candidatura più forte, autorevole e competitiva per la guida della nostra Regione”.
E che pensi ancora alla sua regione lo dimostra la chiosa: “Ora è fondamentale metterci pancia a terra per vincere i ballottaggi di Urbino, Osimo e Recanati. Per noi democratici da oggi inizia la riscossa per costruire l'alternativa”.
Di certo servirà unità, assente ieri la segretaria regionale Bomprezzi a cui ricci dedica l’ultimo messaggio: “Si faccia aiutare, sono a disposizione. Ma si apra davvero una fase unitaria del PD, basta con il personalismo”. Pronti a collaborare ci sono i dem fermani Nicolai e Pompozzi, che fin dal primo momento hanno scelto di appoggiare il sindaco di Pesaro insieme con Canzonetta e Toce, diversamente dai vertici Dem che hanno puntato su Morani e Zingaretti. Anche questo sarà motivo di chiarimenti nelle prossime lunghe settimane.
r.vit.