PORTO SAN GIORGIO – Per i prossimi tre mesi i turisti e i sangiorgesi potranno godere di due un lungomare con due anime. Ma soprattutto dal duplice aspetto perché l’eliminazione degli storici alberi, le tamerici, è riuscita solo a metà, a causa dei tempi del cantiere. Per cui, un tratto resta ‘storico’ con le piante al centro della carreggiata, un altro con le nuove piantine, “ma sono alte tre metri” ribadiscono gli amministratori”, posizionate sul lato ciclabile, di fondo un paio di metri verso mare rispetto a quelle belle grandi che c’erano prima e che nessun comitato è riuscito a difendere.
Da oggi il tratto carrabile è stato riaperto, liberando così anche le attività commerciali murate per mesi. “Volevamo essere pronti per la stagione estiva, fatto non scontato considerato che, guardando anche altri paesi interessati da simili interventi, solitamente i lavori di rifacimento dei lungomari procedono senza interruzioni stagionali” sottolinea il sindaco Valerio Vesprini.
Fondamentale è stata l’intesa con le ditte, “perché non è semplice iniziare i lavori con l’allestimento dei cantieri per interrompere poi le operazioni nei mesi estivi, smontare tutto e riallestire alla fine della stagione. Il tratto riaperto comprende sia la parte del marciapiede pedonale che la ciclabile oltre alla carreggiata stradale, dove tornerà a circolare regolarmente il traffico veicolare” prosegue.
Aperto il passaggio, ora non resta che attendere il posizionamento degli arredi, la sistemazione del verde con nuove piantumazioni e l’impianto di irrigazione, l’illuminazione delle aiuole, la realizzazione dei dossi e della segnaletica stradale nonché l’istallazione dell'impianto di videosorveglianza. “Tutto in pochi giorni. Ringrazio i cittadini e ai commercianti per la pazienza e la comprensione dimostrate durante i lavori. La città è finalmente pronta ad accogliere i turisti nel migliore dei modi”.
Una città che offrirà così al turista la possibilità di dire la sua: tamerici sì, tamerici no. Sapendo però che il destino è segnato, ufficialmente per la salute delle piante, in realtà per volontà politica, perché se non ci fosse stata, per altri dieci anni quelle piante di certo non si sarebbero mosse da sole.
