FERMO – Il Pil italiano nel terzo trimestre ha fatto registrare un +16,1%. Inevitabile un sorriso anche da parte di Gino Sabatini, l’uomo che guida le imprese regionali con la camera di Commercio delle Marche. “Era inevitabile, l’estate ha riacceso i consumi. Ora, però, dobbiamo rimboccarci le maniche e proseguire il percorso con la Regione nei campi definiti: innovazione applicata all'internazionalizzazione e rigenerazione economica dei territori”.
Una premessa per far capire come si deve agire in questa era pandemica che sta colpendo le imprese. Soprattutto ora, dopo che l’ultimo Dpcm è andato a coprire altre 9400 imprese regionali, stando ai dati Movimprese, che danno lavoro a oltre 40mila abitanti.
Mille di queste si trovano nel Fermano, che subisce un impatto inferiore rispetto alle altre province, ma che comunque coinvolge 4058 addetti. Ristorazione, spettacolo, palestre, parchi a tema, centri benessere, sale gioco: l'elenco è lungo. In Ancona impatta su 11mila lavoratori, ad Ascoli sono 6300, a Macerata quasi diecimila come a Pesaro.
Strategie e comuni è l’obiettivo di Sabatini, che a passi felpati è già entrato nell’ufficio dell’assessore di riferimento, Mirco Carloni. “Stiamo concordando insieme con la Regione Marche le misure che possono essere velocemente scaricate a terra” ribadisce Sabatini che dalla sua ha l’ottimo risultato delle azioni camerali degli ultimi mesi, a livello di bandi e contributi.
“Ci sono due Italie: quella garantita da stipendio fisso e quella legata alle fluttuazioni del mercato e dalle variabili che lo toccano. Il divario tra i due Paesi potrebbe portare, già lo sta facendo, a una crisi sociale prima che economica. Le poche risorse saranno concordate con le categorie che possiamo incontrare innanzitutto in Camera di Commercio, che è poi il vero tavolo di compensazione sociale” ha ribadito Carloni snocciolando priorità che Sabatini ben conosce: export digitale, digitalizzazione imprese, assunzione dei giovani per fermarne l'emigrazione, quest’ultimo un punto moto caro al governatore Acquaroli.
L’ultimo tema sul tavolo è stato quello del credito, un sistema che nelle Marche è più solido che altrove, ma dove non mancano incognite: “I 12 milioni investiti da Camera e Regione negli scorsi mesi hanno generato 91 milioni di liquidità per le imprese marchigiane. Un ulteriore investimento, attingendo alle risorse previste dalla 13 sul Confidi, potrebbe essere destinato proprio alle attività colpite dalla seconda onda pandemica e dalle relative restrizioni assicurando nuova importante liquidità” ha concluso Andrea Santori, membro di Giunta camerale con delega al credito.
r.vit.