di Raffaele VItali
ANCONA – “Se non ci saranno nuove emergenze, come l’alluvione, nei prossimi mesi cambieremo davvero la Regione, con le riforme per cui ci eravamo candidati”. L’Acquaroli 2.0 si presenta alla stampa il 28 ottobre. Fuori Castelli, Carloni e Latini. Dentro Goffredo Brandoni, Andrea Maria Antonini e Chiara Biondi. “Il mio nuovo vice è Filippo Saltamartini, lo sapete. Siamo in una fase importante della legislatura. E potremo lavorare con ex assessori oggi parlamentari”.
ASSE ANCONA-ROMA
Un asse con Roma quindi che si rafforza secondo il presidente della Regione, concetto ribadito anche dai suoi assessori. “L’alluvione ci ha fatto rinviare alcune scelte, rivedendo la priorità di alcune azioni. Ma ora riprendiamo a dare risposte strutturali. Quando ci siamo insediati, poco più di due anni fa, eravamo in piena pandemia. Abbiamo anticipato fondi Fsc, ad esempio per un’opera che costava 30 milioni, e che oggi dobbiamo rivedere perché costa molto di più. sappiamo quindi di dover rivedere il lavoro”.
Ma rivendica già dei successi: Atim, Svem, Interporto, riforma sanitaria, ospedale di Pesaro e Macerata e “stiamo trovando l’area per San Benedetto”. E poi la riforma dell’Assam con un nuovo Cda in arrivo. “Approveremo tre leggi fondamentali nei prossimi mesi. Il piano infrastrutture, il paino socio sanitario e la legge urbanistica, quella che governa il territorio e manca da troppo tempo. “Ci sarà una concertazione serrata e approfondita”.
E poi c’è la programmazione europea “che volgiamo semplificare nell’accesso ai bandi”, e le azioni per l’accesso al credito. “A livello di produzione e stagione turistica sono positivi, ma sappiamo di agire in emergenza. E quindi dobbiamo essere pronti”. Non ha dubbi: "Siamo in linea con gli obiettivi prefissi”.
INVESTIMENTI NEL FERMANO
Zes sì o no? Se ne occuperà Antonini, ma Acquaroli è chiaro: “Era una iniziativa del Governo uscente e sono certo che sarà anche del Governo entrante. L’interlocuzione andrà avanti. Definiremo le aree con lo studio in corso e poi chiederemo ai ministri competenti di usufruire della misura”.
E sulle strade riprende Baldelli: “Abbiamo messo 120milioni veri sulla Monti – mare e siamo alla progettazione esecutiva. Significa che entro tre anni, essendo fondi Pnrr, i lavori saranno completati. Così come la Pedemontana che unirà l’arco appenninico e che oggi si ferma a Matelica. Presto arriverà a Muccia e poi via, avanti verso il Fermano”. A questo si aggiunge il piano per lA14, che il 30 novembre avrà una sua prima risposta, e le due bretelle, quella dalla Superstrada da Civitanova verso Porto Sant’Elpidio e quella, in fase più avanzata, dal casello elpidiense verso Fermo con tanto di ponte.
NUOVI ASSESSORI
La nuova Giunta gli piace. E non potrebbe essere diversamente: “Gli assessori hanno denotato una profonda conoscenza dei dossier. Sono arrivati preparati”. Caso Ciccioli? “Per noi non è un caso. Avrebbe meritato per il suo percorso politico di sedere su questi banchi. È una figura indispensabile per il governo anche a livello nazionale”.
Parte quindi da Brandoni, nominato a sorpresa proprio al posto del capogruppo di FdI: “Un amministratore che ha lasciato un segno importante a Falconara. La più grande opera pubblica è stata risanare un bilancio che era a dir poco complicato. Quindi spero sia un valore aggiunto”.
Per Antonini parla di “esperienza in comune e in provincia, quando era governo di area vasta”. Per Chiara Biondi “parla l’ottimo rapporto avuto con l’assessora uscente Giorgia Latini collaborando su Marche Storie e il piano per i teatri patrimonio Unesco. Ha capacità amministrativa e di intuizione politica”.
E proprio la neo assessora entra nel merito: “Facevo parte della prima commissione, questo mi ha permesso di essere subito operativa. Lavorerò in continuità e punterò sul confronto con il territorio. L’ho sempre fatto e continuerò a farlo”.
Brandoni sa di avere deleghe pesanti: “Tenere i cordoni della borsa è impegnativo. Mi sembra di rivivere i primi mesi del 2008, quando ereditai un comune con 90 milioni di euro di debiti. Siamo riusciti, non amo il singolare, a renderlo in regola. Ho iniziato e mi sono trovato davanti la Corte dei Conti e il parere positivo sul rendiconto mi permette di lavorare meglio”.
Il bilancio è quasi di 5 miliardi. “Una cifra che non è spaventosa. I bisogni sono aumentati e c’è sempre il 21016 con il sisma che pesa. C’è la programmazione europea alle porte, ci saranno commissioni nominate per seguire l’iter per intercettare i fondi del Pnrr, che sono indispensabili per sopperire alla mancanza di trasferimenti nazionali. Non possiamo sbagliare”.
Antonini ha nelle sue mani un pacchetto di deleghe pesanti, 24 in totale, dallo Sviluppo economico all’agricoltura. “Non ho mai fatto parlare di me in modo negativo, questo ne sono certo. Correttezza e condivisione sono due fattori per me importanti. Continuerò il lavoro di Carloni, affrontando fattori esterni che aumentano le difficoltà. Aumento prezzi, carburante, materie prime sono problemi oggettivi che cercheremo di affrontare in maniera concreta”.
L’assessore Aguzzi un concetto lo sottolinea con chiarezza: “Questo cambiamento non è un problema per la Giunta, ma è un nuovo stimolo perché entrano figure d’esperienza e in più avremo parlamentari al nostro fianco”. La parola ‘continuità’ torna anche in Baldelli: “Questa è una giunta di sindaci, gente che è abituata a fare e ad affrontare battaglie. A questo gruppo si aggiunge Chiara Biondi con cui abbiamo avviato un lavoro per il rilancio della fascia appenninica, fondamentale per tutta la Regione. Per riuscirci vanno potenziate le infrastrutture. A cominciare dall’aeroporto e alle interconnessioni”.