FERMO – Un messaggio chiaro quello il Partito Democratico delle Marche, durante l’assemblea regionale a cui ha preso parte anche il presidente nazionale, l’europarlamentare Stefano Bonaccini, ha mancato a Matteo Ricci. Dopo le parole della segretaria, tanti interventi con un unico refrain: ‘Candidati’.
“Nelle Marche ci vuole un atto di generosità e di disponibilità di Matteo Ricci. Bisogna costruire il futuro ma anche dire con chi lo vogliamo costruire” sottolinea diretto Maurizio Mangialardi, che cinque anni fa contro l'attuale governatore Acquaroli ha perso.
“La grande vittoria di Matteo in questi mesi ci ha dato forza, inutile negarlo. Sappiamo che quel risultato, dentro quella persona, è risultato un fattore coesivo per tutti noi e per la ricostruzione di quella unità. Dobbiamo chiedere con forza la sua disponibilità” riprende l’ex parlamentare Luciano Agostini.
Ma le parole che hanno fatto rumore, perché meno scontate, sono state quelle del consigliere regionale Fabrizio Cesetti: “Spero che Ricci sciolga la riserva il prima possibile, non penso ci sia nemmeno bisogno di sottoporla al partito”. Più chiaro di così.
Il tutto dopo che Chantal Bomprezzi aveva chiarito che “abbiamo una responsabilità. La nostra comunità sta vivendo un periodo di forte preoccupazione. La sanità pubblica è in crisi, il nostro sistema economico non regge più, i giovani se ne vanno e le famiglie marchigiane sono sempre più povere. I servizi pubblici fondamentali si stanno sgretolando, mentre il Presidente Acquaroli si accalora di più per difendere l’indifendibile piuttosto che per la tutela dei diritti dei marchigiani”.
Inevitabile durante l’assemblea parlare del servizio di Report e dell’Atim, oltre che della Link University: “La politica della destra è chiara: si sta cercando di smantellare il pubblico a discapito dell’uguaglianza e della pari dignità sociale. Ora basta, dobbiamo alzare la testa”.
Concetto ripreso da Bonaccini: “I dati sulla sanità marchigiana parlano chiaro: mentre molti vengono nella mia regione per curarsi, troppi rinunciano alle cure per difficoltà economiche. È una realtà che non possiamo accettare e che richiede risposte immediate e coraggiose. Dobbiamo essere protagonisti come PD. I segnali che arrivano dalle Marche sono incoraggianti: lavorando su temi chiave come sanità, scuola pubblica e il rilancio delle aree interne, possiamo dimostrare che la partita è aperta e assolutamente contendibile. Il Partito Democratico è pronto a essere il perno di una proposta politica che risponda ai bisogni reali delle persone e rilanci il futuro della regione".
Per riuscirci la soluzione è una e semplice: “Dobbiamo costruire una coalizione vincente e ampia, capace di offrire al nostro elettorato un progetto credibile e un'alternativa concreta. Questa alternativa deve ruotare attorno a temi fondamentali come la sanità e la scuola pubblica, temi che la Segretaria regionale ha giustamente messo al centro del dibattito”.
E che ora Ricci deve decidere se fare suoi in una sfida non semplice, visto che il governatore ha il pieno supporto della Meloni, unica leader politica che vede il suo gradimento crescere tra i cittadini.
r.vit.