FERMO – Uno può anche non scegliere dove arrivare alla fine del cammino, ma già da chi porta con sé in viaggio fa capire molte cose. E Paolo Calcinaro comincia a delineare il suo futuro politico, pur senza chiarirlo. Dopo le porte aperte lasciate a Fermo all’ex Forza Italia Bargoni, oggi in teoria all’opposizione, e alle lusinghe della Lega, dopo le critiche continue ai partiti, che negli ultimi tempi sono diventate più concentrate sul Pd, il primo cittadino di Fermo si è esposto partecipando a una cena elettorale.
Articoli usciti sulla stampa maceratese svelano che al tavolo, tra chi sta lavorando per fare di Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova Marche, il canidato alla Regione Marche, c’era proprio lui. E non solo, visto che anche il neo presidente di Marcafermana, Ivano Bascioni, era tra i commensali. Ospite telefonico il ‘capitano’, ovvero il leader della Lega Matteo Salvini: "Verrò spesso dopo l'Emilia nelle Marche, dobbiamo vincere".
Dietro i fornelli lo chef stellato Moreno Cedroni, tra i partecipanti tanti sindaci e importanti imprenditori, dal patron di Eurosuole al fermano Umberto Antonelli. L’obiettivo della cena è molto semplice: creare, partendo da una lista civica di destra a trazione leghista, una alternativa reale a Francesco Acquaroli, al momento candidato del centrodestra in quota Fratelli d’Italia.
Va detto che non c’era ufficialmente la Lega alla cena organizzata da Paolo Mattei per l’amico Ciarapica. Ma che il tema è dare la candidatura alternativa a Luca Ceriscioli, o Valeria Mancinelli se scioglierà le riserve, alla Lega, che vorrebbe rispettare i patti nazionali ma non è convinta dall'onorevole Acquaroli, e non a Giorgia Meloni.
Chiaro che queste cene ‘regionali’ sono anche un segnale per il comune di Fermo, che andrà al voto a maggio. Calcinaro il civico potrà anche far lasciare fuori dalla porta i simboli ai partiti, ma poi le persone li portano dentro con idee e rete personale. Anche per questo, è ormai evidente, si va consumando la divisione tra il sindaco e il suo vice Francesco Trasatti: la stima personale c’è, ma la differente visione valoriale rischia di essere incolmabile. Con Trasatti, ma anche con altri componenti dell’attuale maggioranza cresciuti in un mondo di sinistra.
È stata una cena, ce ne saranno altre. Esserci è un segnale, non basta il “mi hanno invitato”, perché poi si fa la fine del sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti ad Acquasanta con la cena ‘fascista’ di cui nulla sapeva, ma che alla fine l’ha visto protagonista. Partecipare non è mai un obbligo, mentre esserci è una scelta.