FERMO – “Oggi abbiamo a disposizione la piattaforma dell’Aquila”. Sorride Guido Castelli aprendo l’incontro sul Recovery Plan che la Regione ha voluto per ascoltare i sindaci del cratere.
“Per noi sindaci un’emergenza dietro l’altra. Dopo quella del sisma, siamo impegnati sul fronte della pandemia, che mai avremmo potuto immaginare. Ma essere sindaco è essere pronti all’imponderabile”. Il teatro dell’Aquila si apre per il governatore Francesco Acquaroli affiancato dall’assessore Castelli, per il commissario Giovanni Legnini, il direttore dell’Ufficio ricostruzione Stefano Babini e i tanti sindaci in prima linea che lottano ogni giorno tra macerie e progetti.
“Fermo è baricentrica tra Ascoli Piceno e Macerata, le due province più colpite. Siamo il luogo di incontro e offriremo sempre la nostra disponibilità” ribadisce Calcinaro. Parla di necessità di strategia, di futuro, la prefetta Vincenza Filippi: “La capacità del commissario la vediamo ogni giorno, come il coordinamento della regione a cui dico grazie, ci permettono di guardare avanti. Mi piace usare la parola ‘Next Generation Eu’ e non recovery Plan, perché dobbiamo tutti lavorare per le nuove generazioni”.
Avevano voglia di rivedersi i protagonisti di una ricostruzione ancora lontana: “La nostra regione è stata colpita in modo pesante. dobbiamo pensare che anche chi è fuori dal cratere è legato a chi è dentro. Lo sviluppo è territoriale, non ci sono parti che possono correre senza le altre. Noi – sottolinea Francesco Acquaroli - siamo qui, a Fermo, proprio perché vogliamo proseguire con l’ascolto delle voci di chi, come i sindaci, stanno sempre in prima linea”.
Per Babini è la prima uscita pubblica: “Le porte dell’ufficio di ricostruzione sono aperte per tutti, noi vogliamo essere vicini al territorio, ricordatevelo e faremo insieme un bel lavoro”.
La logica dell’incontro è rigenerare il cratere dopo averlo chiuso: “Il legislatore pubblico ha fatto quanto chiesto: unire l’urgenza della ricostruzione fisica con quella di rigenerazione delle aree. Non possiamo ricostruire le case e lasciarle vuote” sottolinea Castelli. Ci sono 1,7miliardi a disposizione per le aree colpite dagli ultimi tre sisma: L’Aquila, Emilia Romagna e centro Italia. “Per le Marche – prosegue l’assessore – arriveranno almeno 600milioni”.
La sfida è usare al meglio le risorse, passando sempre per la cabina di regia con le Regione “perché da Roma non si possono gestire risorse territoriali”. Per quelle un aiuto lo darà anche Giovanni Legnini, il commissario che da quando è arrivato ha firmato una serie di ordinanze che i sindaci hanno finalmente accolto col sorriso. “Delle Marche ammiro bellezza e ospitalità, meritate una incisiva azione di ripresa e rinascita”. Sul tema recovery il commissario ha proposto due macro linee al Governo e il presidente Draghi ha raccolto la sfida, ribadendo anche oggi che “le risorse del Recovery devono essere usate per la ricostruzione”. Questo è il segno che gli stimoli dai territori non troveranno porte chiuse.
Tornando alle due linee, Legnini spiega: “La prima è fare ciò che non si può fare con le risorse della ricostruzione, in termini strutturali e infrastrutturali. Opere complementari che arricchiscono l’attrattività dei luoghi, rendendoli posti di vita e di lavoro. La seconda è legata alle imprese. Dobbiamo andare oltre la zona franca urbana, in attesa della Zes. Il sistema delle incentivazioni riprenderà con forza. Parliamo di 1,7miliardi aggiuntivi”.
Una cosa è chiara, il programma dovrà passare per il Governo dopo un dialogo nella cabina di regia, dove le varie istituzioni sono rappresentate. “Uno strumento da non trascurare è il contratto nazionale per lo sviluppo con 200 milioni di euro che possono rappresentare l’innesco del processo di rinascita. Insieme dobbiamo farci promotori di una proposta usabile”.
Legnini svela anche un retroscena: “Nel primo colloquio con Acquaroli, mi ha detto: ‘La sua linea di semplificazione la condivido, ma a primavera che numeri si attende per poter dire che sta funzionando?’. Risposi 2mila, Acquaroli mi disse mi accontento di 1500. Oggi, grazie a Usr e sindaci, siamo ben oltre quanto previsto. Solo nei primi tre mesi del 2021 abbiamo emanato 1600 decreti di concessione di contributo. Ma i numeri debbono migliorare ancora, perché dobbiamo recuperare il tempo perduto” tuona Legnini che confida nel rafforzamento degli uffici speciali con stabilizzazioni e nuove assunzioni.
Velocità è una parola che torna spesso, anche nell’intervento di Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli Piceno: “Siamo felici di questa politica sartoriale, non più verticale. Una politica fatta di ascolto. Ad Ascoli stiamo ricostruendo 11 scuole e il lavoro sinergico stiamo arrivando a una ordinanza speciale che ridurrà e procedure. Se per rifare una scuola ci vogliono 8 anni, è inutile che mi dai 7 milioni. I tempi vanno accorciati, fateci spendere le risorse. Ma pensiamo sempre che case e scuole serviranno poco se non daremo lavoro e futuro: investire su università, dottorati di ricerca in regione che diventino un vero valore di elevazione; infrastrutture, come la ferrovia dei due mari; rilancio economico e culturale”.
È soddisfatto il presidente Acquaroli, il senso dell’incontro è emerso in maniera chiara: “Le prospettive legate ai fondi europei sono tante: dal rilancio dei borghi e delle tradizioni, dall’agricoltura all’artigianato. Per accrescere la competitività però dovremo lavorare sulle infrastrutture, necessarie per il rilancio di zone già colpite da popolamento. Per cui, infrastrutture e servizi che con il Governo dovremo raggiungere, sempre ascoltando i nostri comuni e le altre regioni”.
Sapendo che i tempi sono stretti: “Navighiamo tra pandemia e ricostruzione fisica, ma un futuro va dato, anzi già c’è nei nostri comuni” conclude il Governatore.
@raffaelevitali