di Raffaele Vitali
FERMO – Le aziende volevano Tipicità. E quando il popolo chiede, fermarsi è impossibile. “Tipicità non può sparire dalla scena di questo difficile 2020. Sognavamo la presenza in autunno, ma la seconda ondata ci ha bloccato. Di certo il digitale, su cui da anni investiamo, ci dà forza” esordisce Angelo Serri, patron del festival del Made in Marche insieme con Alberto Monachesi.
Dieci giorni di festival, che parte sabato dopo una serie di iniziative estive con il Grand Tour che si è mosso come una fisarmonica passando dalla presenza al digitale. “Ci siamo dotati di una redazione dedicata ai social e al digitale, che curerà anche il set al Fermo Forum che ci permetterà di avere una base per momenti in presenza ma anche in collegamento”. Garantita così la continuità con il luogo che ha da sempre accompagnato il Festival.
Il sindaco Paolo Calcinaro ha voluto con forza questa edizione. “Mi ha chiamato anche dall’ospedale, mi ha colpito e mi ha dato ulteriore carica per allestire questo programma”. Che è sempre più internazionale grazie alle relazioni tessute: “Abbiamo passato mesi a chiederci come agire: dal fare tutto in strada all’ennesimo rinvio, tante le ipotesi non avendo una formula magica. In attesa di rivedere il serpentone di persone questo format ci avvicina ancora di più a mondo, che potrà incontrare aziende, parlare coni produttori, ammirare Fermo grazie a un virtual tour” aggiunge.
Tipicità accetta le sfide: ha saputo rendersi internazionale e sempre più marchigiana, saprà al meglio condurre questa edizione tra reale e virtuale. Ne sono convinti i protagonisti. Banco Marchigiano è il project partner, il direttore Marco Moreschi non si è tirato indietro di fronte alla sfida pandemica: “Tutti dobbiamo fare un passo in avanti. Fino a oggi abbiamo giocato in difesa. Le imprese sono il cuore pulsante dell’economia, lo diciamo ma bisogna fare qualcosa. Tagliare la burocrazia e sancire normativamente di queste connessioni a rete”.
Tipicità è Food, natura e quindi Coldiretti con la sua presidente Maria Letizia Gardoni: “E’ il luogo giusto per raccontare la straordinaria economia e tessitura sociale dei territori. Noi come regione possiamo essere d’esempio e di stimolo per altre realtà. L’agricoltura è uno dei settori di riferimento, perché ha distribuito alle persone, alle famiglie in difficoltà un elemento indispensabile: la fiducia. Grazie soprattutto a Campagna Amica”. Sostenibilità economica, tutela dell’ambiente, economia di prossimità: fattori cardine nella situazione regionale.
Dal campo all’azienda con Cna e Confartigianato. “Non nascondo il fatto che per le Pmi è una sfida difficile partecipare, perché i percorsi di digitalizzazione non sono semplici. Servono investimenti, serve la banda larga e serve anche la convinzione, cosa che manca ancora a molte aziende. Siamo in mezzo a una doppia sfida: portare le imprese nel digitale e – spiega il presidente Cna Fermo, Paolo Silenzi - renderle abili di interagire con il pubblico. Per cui porteremo aziende che hanno investito in processi innovativi e del mondo della piccola distribuzione. Dobbiamo sapere che anche quando passerà la pandemia, non si tornerà al passato e dovremo essere bravi a coniugare al meglio momenti fieristici e digitale”.
Un format precursore: “Questa è Tipicità” per Paolo Capponi, che segue il settore moda per tre province, che come Silenzi è alle prese con le sue associate e la necessità di renderle convinte che il web sia il presente-futuro. “Noi presenteremo degli artigiani del Food insieme con Marco Ardemagni creando un’asta dei prodotti”.
IL PROGRAMMA
Inaugurazione sabato 28, alle 1530, seguita da una trentina di eventi fino all’8 dicembre. “Ma il calendario si allungherà di un paio di giorni con due appendici operative” precisa Serri. All’inaugurazione il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli e anche la presidente Anci Marche Valeria Mancinelli. Con loro tre magnifici rettori. Canada ed Emirati Arabi, Londra e il suo festival mondiale delle bollicine, la Francia: l’internazionale diventa fermano.
Tanti ospiti: Oscar Farinetti, Tinto da Decanter con ‘Ma che bontà, i racconti di Tipicità’, Alberto Lupini, Leopoldo Gasbarro direttore di Wall Street Italia, Antonello Maglietta dei sommelier, Bonsignore di Gusto, Bruno Gambacorta e poi Chef Rubio, con i suoi nuovi progetti anche sociali, oltre ai tartufi di Acqualagna e San Miniato e lo stoccafisso ‘senza frontiere’ con undici realtà collegate per un super showcooking.
Dal digitale al palato, ci sarà la possibilità di gustare piatti di qualità a casa, ordinandoli dai ristoratori connessi. Una Tipicità on demand grazie alla nuova piattaforma realizzata da Alberto Monachesi con lo staff allargato e specializzato. Confermata la biodiversità in cucina grazie ad Assam e agli istituti alberghieri. “E tramite un sistema di matching ci saranno gli incontri professionali e il market place in cui le aziende potranno presentarsi e concordare appuntamenti con potenziali clienti.
La piattaforma è organizzata come se si passeggiasse tra i padiglioni e fermandosi di fronte a un prodotto studiarlo e poi ordinarlo, rinviando il visitatore sui siti aziendali. “Sono 120 realtà che continueranno nel tempo a essere presenti. Uno spazio speciale per la cooperativa Montepacini per cui abbiamo studiato dei packaging ad hoc per i prodotti realizzati dagli ospiti e uno per Mole di Marca. Gli eventi saranno in diretta su Etv e su Radio Fermo 1 oltre che rivedibili online” ricorda Alberto Monachesi che poi lascia alla ventata di freschezza della neo assessora Annalisa Cerretani la chiusura: “Che bello, quest’anno a Fermo prima del Natale c’è Tipicità Festival. Vorrei che la città fosse coinvolta, quando c’è qualcuno che sa fare e ci sono le istituzioni che vogliono fare tutto diventa fattibile. Questo è un ‘eventone’ e ci credo. Sono entusiasta”.
@raffaelevitali