Amava le Marche papa Benedetto XVI. L’amava per il santuario di Loreto, dove per tre volte è arrivato in visita, e perché qui aveva il sarto dei suoi paramenti.
Diventato sacerdote il 29 giugno 1951, Ratzinger prese il dottorato in teologia con una tesi su sant'Agostino. Ha insegnato in diverse università della Germania: a Frisinga, Bonn, Muenster, Tubinga e Ratisbona. È stato anche tra gli esperti che lavoravano accanto ai vescovi nel Concilio Vaticano II. Nel '77 Paolo VI lo ha nominato cardinale. Nel 1981 Giovanni Paolo II lo ha nominato Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. È stato eletto Papa il 19 aprile del 2005, al quarto scrutinio. Infine l'11 febbraio del 2013 la decisione a sorpresa di lasciare il Pontificato. “È come avere il nonno saggio in casa” ha più volte ripetuto il suo successore Bergoglio.
Nel 2007 l’incontro con le mani dorate di Filippo Sorcinelli. “Non potrei mai fare un lavoro di questo tipo se non fossi credente” racconta Sorcinelli da Mondolfo, artista poliedrico e un organista di fama internazionale. Fondatore dell'atelier Lavs, Laboratorio Atelier Vesti Sacre, nel 2007 è stato chiamato dall'Ufficio delle celebrazioni liturgiche, che cura la regia delle liturgie dei pontefici, per progettare i paramenti sacri per la visita apostolica a Genova di papa Benedetto XVI.
“Papa Ratzinger mi fece capire cos'è la fede nel profondo. La nostra proposta – racconta all’Ansa - è quella di un'accuratezza dei particolari che si rifanno agli stilemi medievali fino a toccare alcuni barlumi del Rinascimento. L'esperienza cominciata 15 anni fa è stata il segno del mio percorso artistico. È un onore ma anche una grande gratificazione”.
“Il suo intellettualismo altro non è che la profonda ricerca che un cristiano deve avere per vivere un'esperienza di fede salda. Chi ha a cuore la ricerca della fede non può prescindere dalle tradizioni. Un papa deve vestirsi da papa”. Le scarpe rosse, dalla bottega artigiana di Adriano Stefanelli, l'aver rispolverato alcuni copricapi che erano andati in disuso nel guardaroba papale hanno destato scalpore negli anni, ma anche Giovanni Paolo II ha usato le scarpe e il mantello rosso. Cose che descrivono un ruolo e una continuità nella fede e nella testimonianza anche attraverso quello che si indossa”.
Tornando ai viaggi per tre volte, durante il suo Pontificato, Benedetto XVI ha fatto visita nelle Marche: l'1 e 2 settembre 2007 a Loreto per l’Agorà dei Giovani; l'11 settembre la messa all'interno del porto di Ancona, davanti a centomila fedeli, poi il pranzo in mensa con gli operari della Merloni a Fabriano.
Tornò nel 2012 nella Basilica della Santa Casa: era il 4 ottobre, in occasione del 50esimo anniversario del pellegrinaggio di Giovanni XXIII al Santuario per affidare alla Vergine Maria il Concilio Ecumenico Vaticano II, che si sarebbe inaugurato una settimana dopo. Papa Ratzinger aveva 85 anni e quello nella città mariana fu il suo ultimo viaggio da pontefice.
"La fede ci fa abitare, dimorare, ma ci fa anche camminare nella via della vita - disse quel giorno - Anche a questo proposito, la Santa Casa di Loreto conserva un insegnamento importante. Come sappiamo, essa fu collocata sopra una strada. La cosa potrebbe apparire piuttosto strana: dal nostro punto di vista, infatti, la casa e la strada sembrano escludersi. In realtà, proprio in questo particolare aspetto, è custodito un messaggio singolare di questa casa. Essa non è una casa privata, non appartiene a una persona o a una famiglia, ma è un'abitazione aperta a tutti, che sta, per così dire, sulla strada di tutti noi. Allora, qui a Loreto, troviamo una casa che ci fa rimanere, abitare, e che nello stesso tempo ci fa camminare, ci ricorda che siamo tutti pellegrini, che dobbiamo essere sempre in cammino verso un'altra abitazione, verso la casa definitiva, verso la Città eterna, la dimora di Dio con l’umanità redenta". foto Ansa.it