di Raffaele Vitali
MONTEGRANARO – E’ scossa Montegranaro. La vicenda del sequestro del giovane inglese da parte di tre giovani veregrensi ha colpito la comunità. Tutta. Dal sindaco Endrio Ubaldi, all’imam Abdellah Labdidi, che come sempre affronta senza nascondersi le questioni che riguardano la comunità islamica da lui guidata a livello provinciale. Oggi l’udienza di convalida con la versione fornita dagli arrestati: “Non era un vero rapimento ma una finzione per convincere la famiglia dell'inglese a spedirgli 7.000 euro per saldare un debito” ha dichiarato di fronte al Gip uno dei protagonisti. Il Gip ha disposto per tutti i domiciliari, tre con braccialetto, la ragazza senza.
Imam Labdidi, conosce i protagonisti di questa triste vicenda di cronaca?
“Conosco le famiglie. In particolare i genitori di uno dei ragazzi. Persone perbene, direi eccezionali che in questo periodo si trovano in Marocco. Figure conosciute e stimate”.
Un fatto molto grave, come se lo spiega?
“Cosa è accaduto davvero? La quesitone è più ampia del grave fatto, dobbiamo interrogarci su cosa diamo ai giovani. Noi adulti cosa facciamo per questa nuova generazione? È evidente che non stiamo capendo come indirizzare chi è una risorsa per il Paese. Questa è la seconda generazione di Montegranaro e rappresenta una percentuale importante dei giovani veregrensi. Sono tutti molto ben inseriti. La vicenda è pesante, ma ci deve aiutare a riflettere”.
Teme reazioni verso la comunità islamica?
“Spero davvero di no. Questo per me è un caso limite. Non bisogna drammatizzare la vicenda, ma condannare il fatto. Prendiamo in considerazione la meravigliosa convivenza che c’è tra le varie componenti che vivono nel Fermano. Questo territorio è sempre un esempio da seguire. I casi limitati non devono influenzare il nostro percorso e cammino comune.
È innegabile che Montegranaro ha avuto uno sviluppo anomalo, con una concentrazione di stranieri in poche aree. È un rischio?
“Non bisogna creare delle banlieue. Non si può ghettizzare lo straniero, che poi ormai è italiano. Ho cercato di affrontare questa problematica tempo fa, ma non ho ottenuto molto. Questa concentrazione in pochi posti, dedicati solo agli immigrati, tra l’altro secondo me realizzata in maniera involontaria, va subito analizzata. Noi dobbiamo far sì che le famiglie vivano con la comunità. Non vogliamo isolarci. I figli sono italiani a tutti gli effetti”.
Pronto a dialogare anche di questo con il nuovo sindaco Endrio Ubaldi?
“Colgo questa triste occasione per fare un appello all’amministrazione comunale. La situazione che si è creata, come residenzialità, è una colpa condivisa. Noi come comunità islamica potevamo fare di più a Montegranaro. E così l’ente locale che ha scelto di indirizzare gli stranieri in palazzi al limite dell’abilità. Non si possono creare ghetti, lo ribadisco, come i palazzi fuori Montegranaro verso la Mezzina. Ci sono famiglie con figli che non hanno neppure spazio per giocare. Dobbiamo fare qualcosa insieme”.
Lei da sempre predica convivenza.
“Non vogliamo che questo atto alimenti reazioni violente e un clima conflittuale che in Italia non manca. Montegranaro resti un modello, ma è evidente che va migliorato. Quanto successo in questa occasione è un campanello di allarme molto forte”.
@raffalevitali