di Raffaele Vitali
RAPAGNANO – Una bella scuola, ma soprattutto efficiente: ecco quello che il sindaco Remigio Ceroni, che termina il suo mandato lunedì mattina, lascia al territorio.
Un messaggio importante reso tale anche dalla presenza dei vertici della regione Marche, da Acquaroli a Castelli, passando per l’arcivescovo Rocco Pennacchio. “Avere tutte le istituzioni a Rapagnano è un bel segno, ma che ci facciamo con le nuove scuole in programma se non ci sono più i bambini? Le coppie non si sposano, non vedono sicurezza nel futuro” sottolinea l’ex senatore. L’assessore regionale Guido Castelli su questo ha annuito: “Pure dopo Caporetto c’era un tasso di nascite superiori, dobbiamo invertire questo trend”.
Tutti i bambini devono avere una scuola bella e adeguata, “ma ha senso una in ogni paese?”. E lo dice Remigio Ceroni sapendo che anche i suoi numeri sono al limite: “Metà dei 360 alunni arrivano da fuori comune. E parlo di materna, elementari e medie”.
Il sindaco promuove l’attenzione delle Istituzioni a realizzare nuove scuole, “ma serve intelligenza e visione completa. Dobbiamo andare oltre gli edifici degli anni ’60, frutto del boom economico, solo che in pochi anni dobbiamo ridotarci di un patrimonio scolastico senza programmazione”.
La visione di Ceroni non combacia però con le richieste dei territori, ch combattono per una campanella: “Lo so bene, ma se le coppie non si sposano e non fanno figli che facciamo? La scuola personalizzata? Due alunni e un insegnante? Non è questo il sistema che regge”.
Certo, Rapagnano gioca avvantaggiata, la scuola nuova ce l’ha: “Io mi auguro che ogni bambino possa entrare in un edificio nuovo e sicuro, ma la scuola ha bisogno di bambini per essere tale. Noi il percorso a Rapagnano lo abbiamo iniziato da decenni. So bene che la scuola è un punto di forza di ogni comune, ma se non ci sono i numeri, un’Amministrazione può puntare su altro: penso alla piscina. Non è solo la scuola il riferimento per un Comune. I poli scolastici sono un percorso obbligato, da 15 anni i morti sono più dei nati, non possiamo nascondere la realtà”.
Nella domenica di festa, il sindaco in scadenza ha completato quel che mancava nel 2016. “Altri 700 metri quadri di laboratori e sala conferenze. Questa scuola oggi conta di 2500 metri quadri calpestabili ed è costata 2,5milioni. Un esempio di efficienza anche economica, considerando che la scuola ha il cappotto termico, un tetto isolato, pompe di calore, sistema di ricambio dell’aria, pannelli fotovoltaici per l’acqua calda e una parte di copertura dell’energia elettrica”.
Ceroni, da insegnante, ha sempre avuto un occhio di riguardo per il mondo della scuola: “La prima a Rapagnano l’abbiamo progettata nel 1987, quando in provincia nessuno ci pensava. Un inizio con fondi comunali, una vera scelta tanto che rinviammo anche l’arrivo del metano. Poi sono arrivate le risorse pubbliche”.
Che continuano a crescere, “penso al piano di edilizia scolastica annunciato dall’assessore regionale Guido Castelli. Una grande cosa, ma guardiamo anche al domani: dentro gli edifici devono vivere e per riuscirci ognuno deve impegnarsi e dare qualcosa di sé”.