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Radici, identità, storia che parla al futuro: "Mai una mostra di questo livello". La limonaia di villa Baruchello per due artisti e 60 foto

16 Ottobre 2024

PORTO SANT’ELPIDIO – "L’evento della città". Lo definisce così il sindaco di Porto Sant’Elpidio Massimiliano Ciarpella. “Mai è stato realizzato qualcosa di simile. La città deve esserne fiera e orgogliosa”. Dietro la mostra ‘Il respiro della terra’ c’è anzitutto la qualità. Appuntamento dal 20 ottobre al 31 dicembre nella limonaia di villa Baruchello, luogo completamente riqualificato, come sottolinea durante la presentazione, con tanto di immagini fotografiche a corollario, il consigliere comunale Giorgio Marcotulli.

Il tutto grazie a due figure di riferimento del mondo della fotografia: Lorenzo Cicconi Massi e Christian Tasso. “Un progetto lungimirante che guarda oltre, non sempre si comprende tutto questo. Ma noi ci abbiamo creduto dopo l‘intuizione di Marcotulli, che si è speso in prima persona” prosegue Ciarpella.

Poi è iniziato il lavoro di squadra, con le assessore Lanciotti e Bracalente, con la curatrice Alessia Locatelli e con il direttore artistico Alessandro Carlorosi. “Racconteremo la storia, le radici del territorio. Tutto è partito dalla terra, dall’agricoltura. Dobbiamo conoscere il passato per immaginare il futuro del territorio. Noi con queste foto parliamo a tutti” ribadisce il sindaco che ringrazia le tante realtà che hanno permesso tutto questo, dalla Pro loco alla San Crispino Eventi.

“Per me questa mostra è un seme che porterà a qualcosa di sempre più grande nella nostra città. Fondamentale è stata la regione Marche, anche a supporto economico. Abbiamo vinto il bando espositive  livello regionale, secondi solo a Pesaro. Questo conferma del livello del progetto. Abbiamo avuto il supporto di Fondazione Marche Cultura guidata di Andrea Agostini. E poi la Carifermo, che come sempre supporta la nostra cultura” spiega Marcotulli.

Scorrono così le immagini di come era Villa Baruchello, “con calcinacci e deposito di materiale”, e di come è oggi la limonazia, “che valorizziamo con questa mostra, in primis”. Che ci creda nella villa l’amministrazione lo dimostra con la brandizzazione della struttura affidata all’agenzia Avd. Sotto 5 archi stilizzati, la scritta Villa Baruchello in corsivo e poi tre parole chiave: spazio, cultura ed eventi.

Ma per questo c’è tempo, è il giorno della mostra: “La Regione crede in questi eventi, da qui il bando. E sapere che il Comune punti a renderla luogo centrale della città è importante. Bene aver intercettato i fondi Pnrr nel passato, ma oggi vedo è una programmazione sulla struttura” riprende il consigliere regionale Andrea Putzu.

Andrea Agostini parte dal lavoro  di squadra dietro l’iniziativa: “Questo aiuta a cambiare volto alla città. Mi piace che nel nuovo logo si  parta dalla parola spazio, che si lega a respiro, a opportunità. Il titolo della mostra ‘Il respiro della terra’ è perfetto, ben si abbina alla crescita. Noi puntiamo a far respirare le Marche con il cinema e con la cultura. Fondamentale è rimarcare la propria identità. La fotografia è arte, sa emozionare tanto quanto il cinema, affidarsi a due grandi artisti permette di aprire le Marche all’esterno”.

L’auspicio di tutti è di “portare poi la mostra fuori dalle Marche, qui la politica dovrà essere barava a investirci. E spero che sia un primo passo per nuove mostre di fotografie o legate all’identità del territorio. Sono certo che ce la farete, rappresentate le Marche che ci piacciono” aggiunge Agostini.

Due artisti, due lavori inediti affidati alla curatrice Alessia Locatelli, direttrice della biennale di fotografia femminile di Venezia: “Una proposta ambiziosa da parte del comune di Porto Sant’Elpidio. da un lato la fotografia marchigiana, che ha una sua storia. Cicconi Massi rappresenta la terza generazione della regione che ha avuto dei grandi come Giacomelli e Dondero. Con le foto in questa mostra portiamo la storia nel contemporaneo. Con il titolo connettiamo il respiro dell’essere umano a quello della terra, che respira quando viene spostata”.

Dietro le foto c’è un lavoro di documentazione del territorio. “Il linguaggio di Tasso – prosegue la curatrice - è in parte diverso, lui utilizza la messa in scena. Da un lato il realismo di Cicconi Massi, dall’altro lo stile della quarta generazione che allo scambio reale dei contadini abbina la ricostruzione di una fotografia in stage. Uno scatto che fa suo il mito che non si riproporrà” aggiunge la curatrice che ha l’ambizione di “rilanciare la fotografia marchigiana con questa esposizione”.

Tre i formati delle fotografie, “una scelta per dare ritmo al percorso e rendere la fotografia intima e connessa con la sua terra”. Per Cicconi Massi una nuova prova nella sua regione: “Il grazie all’amministrazione e a Carlorosi è reale, ho trovato due soggetti appassionati. La fotografia è un po’ figlia di un dio minore, ma sono convinto che sia un fatto di  educazione, di cultura. Quando si entra nel sistema sociale, il successo è garantito e tutti, dai bambini agli anziani partecipano”.

Insieme con Tasso hanno esposto in tante città in Italia. “Oggi abbiamo l’occasione di esporre in un luogo qualificato. Amiamo le Marche e la nostra regione” ribadisce.

La mostra ha un sezione dedicata sul sito comunale. Gli orari sono modulabili, in media 10-13, 15-19 dal venerdì alla domenica. Poi ci sono i periodi speciali, come la festa del patrono e novembre che vivrà anche al mattino con la visita dedicata alle scuole del territorio. Il progetto prevede la realizzazione di un catalogo (editore eMuse), prima stampa in mille copie. “Il nostro obiettivo, conclude ambizioso Marcotulli – è replicarla anche in altri periodi, di certo ci sarà ancora nel 2025, e di portarla all’estero”.

Sono 60 le foto in alta definizione, tra cui gigantografie e stampe su tela oltre a zona video con interviste degli artisti. “Gli artisti mantengono i diritti sulle immagini, l’impegno è di continuare a collaborare insieme. Noi saremo sempre parte delle opere con un pannello promozionale che racconterà la città, il territorio e il ruolo del comune nella costruzione di queste opere” chiarisce Marcotulli. E aggiunge Agostini: “Costruiremo un programma attorno. Mi piacerebbe portare la mostra a Roma durante il giubileo, il mondo viene lì”.

Chiosa finale per Ciarpella: “Avere una Regione con un visione aiuta. 56mila euro dal bando regionale sono la prova della nostra qualità. E a questo abbiamo unito la riqualificazione degli spazi”.

Raffaele Vitali

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