MARCHE - Marche regine della raccolta differenziata. A dirlo è il Rapporto sui rifiuti urbani e l'economia circolare nel centro Italia.
L’indagine a campione, realizzata dal Green City Network (LEGGI), ha riguardato le città capoluogo di provincia e quelle tra 50mila e 15mila abitanti. Il risultato dice che i marchigiani sono i più bravi a dividere i rifiuti. Con il 69% di raccolta di differenziata, la nostra regione è al primo posto, seguita da Emilia-Romagna e Umbria (rispettivamente al 67% e 63%). Sotto la media nazionale del 58%, invece, Lazio e Toscana.
Ferrara è la città più virtuosa con l’86%, seguita da Parma e Lucca con l'81%. Maglia nera per Latina, ferma al 23%. Bene nell'organico Fermo, ma è Ascoli piceno a brilalre nella maggior parte delle classifiche. Secondo il rapporto, negli ultimi anni, le Marche sono, però, anche la regione che ha registrano il maggior aumento di rifiuti prodotti (+39 chili per abitante all’anno), seguite da Emilia-Romagna (+37) e Toscana (+17).
Lazio e Umbria registrano, invece, una diminuzione (rispettivamente -24 e -2). Nel resto d’Italia il dato è stabile. Altro primato. La nostra regione è anche l’unica del centro Italia ad aver centrato l’obiettivo del 55% nel riciclo di rifiuti urbani. Percentuale che andava raggiunta entro il 2025, ma che le Marche hanno già superato di un punto.
Pesaro (insieme a Rimini) si piazza al terzo posto nella raccolta differenziata della plastica (42 chili per abitante all’anno). In testa c’è Ferrara con 53, seguita da Terni con 43. In tutto, sono 32 i capoluoghi che superano la media nazione di 24. All’ultimo posto c’è Rieti bloccata a zero. Dal seminario – si legge in una nota – emerge che è necessario «promuovere programmi di prevenzione della produzione di rifiuti più efficaci e realizzare anche misure di monitoraggio», «recuperare i ritardi nella raccolta differenziata» e «ridurre gli scarti».
f. pas.