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Raccolta rifiuti, le due facce di Fermo: Tari più bassa delle Marche, ma la differenziata deve crescere

18 Novembre 2024

FERMO - Cresce il caro rifiuti, ma non a Fermo, con una spesa media che quest'anno ha toccato una media di 329 euro, il 2,6% in più dell'anno precedente con punte che sfiorano i 600 euro in alcune città del Sud ed il minimo sotto i 200 in diversi centri del Nord. Cresce però anche il tasso di raccolta differenziata che in media ha superato il 65%, anche in questo caso però con una situazione molto variegata da città a città.

Questa la fotografia scattata dal Rapporto 2024 dell'Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva che ha interessato la Tari applicata dai capoluoghi di provincia italiani nel 2024 e preso come riferimento una famiglia di 3 persone in una casa di proprietà di 100 metri quadrati.

Nelle Marche aumenta del 5,7% rispetto al 2023 la spesa sostenuta da una famiglia marchigiana per la tariffa dei rifiuti: in media nel 2024 è di 265 euro, rispetto ai 250 dello scorso anno. Si paga di più ad Ancona 312 euro (297 nel 2023) +5,2%, segue Pesaro 295 euro (285 nel 2023) +3,6%, Urbino 282 euro (269 lo scorso anno) +4,9%, Ascoli Piceno con 252 euro (234 nel 2023) +7,4%, Macerata 239 euro (219 nel 2023) +8,9%, chiude Fermo con 206 euro (196 nel 2023) +5,1%.

Il dato a Fermo vale il sesto posto in Italia e il primo dell'area centrale.

Cresce la percentuale di raccolta differenziata nelle Marche attestandosi nel 2022 al 71,9%, con qualche disparità fra i singoli capoluoghi, visto che si va dal 75,3% a Urbino al 62,6% ad Ancona, passando per il 74,5% a Macerata, il 69,0% ad Ascoli Piceno, il 67,9% a Pesaro e il 65,6% a Fermo, che su questo deve migliorare (nel 2020 aveva superato il 67%).

A livello nazionale Catania risulta il capoluogo di provincia in cui si paga di più: 594 euro annui, senza variazioni sul 2023; Trento invece è quello in cui si paga meno: 183 euro. Il Trentino Alto Adige è la regione più economica (203 euro), mentre la Puglia è la più costosa: la tariffa media è di 426,50 euro con un aumento di oltre il 4% rispetto all'anno precedente.

A livello regionale, spiccano in positivo, oltre al Trentino Alto Adige che si caratterizza per la spesa più bassa e un'elevata percentuale di raccolta differenziata, anche Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Marche dove a una Tari molto al di sotto della media nazionale, si associano i più elevati livelli di raccolta differenziata.

“I dati del nostro Rapporto evidenziano le criticità principali del sistema di gestione dei rifiuti, come la carenza di un'adeguata rete di impianti di raccolta e trattamento, il persistente ricorso allo smaltimento in discarica e i poco soddisfacenti livelli di differenziazione dei rifiuti e recupero delle risorse. È necessario lavorare per ridurre la produzione di rifiuti, a partire da quei settori merceologici per i quali la raccolta differenziata non raggiunge gli obiettivi richiesti», in primis i rifiuti elettronici e quelli tessili” spiega Tiziana Toto, responsabile nazionale delle politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva.

r.vit.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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