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Raccolta fondi vincente di FM, la spiaggia di Fermo è sempre più sicura: tre nuovi defibrillatori

2 Luglio 2021

FERMO - “Ci sono alcuni defibrillatori lungo la costa fermana, ma abbiamo deciso di potenziarne la presenza. I tempi d’intervento cambiano la vita alle persone. È fondamentale essere capillari”. Bisogna intervenire, in caso di blocco cardiaco, entro 7 massimo 10 minuti. E i casi sono 70mila all’anno

Da qui la decisione di Fm, la civica dell’assessora Annalisa Cerretani, di acquistare tre apparecchi, da posizionare in zone turistiche. “A Lido di Fermo ci sono due defibrillatori già in funzione, uno al Sombrero e uno al 99, dovevamo coprire le altre zone, incluse Lido San Tommaso e Marina Palmense”. Il dottor Riccardo Cipriani si è messo in gioco, seguendo le indicazioni dell’assessora al Turismo che sta lavorando per rendere le spiagge sempre più sicure e sensibili.

“Abbiamo effettuato una raccolta attraverso Goufoundme. Due donazioni più cospicue delle altre meritano una segnalazione. Uno è stato donato dai fratelli Riposati che gestiscono un supermercato e hanno dedicato la donazione al genitore scomparso, l’altra dal centro sociale di San Michele Lido, che una volta finita la stagione userà il defibrillatore”.

Andrea De Blasi lavora in una società che distribuisce strumenti medicali che vengono usati nelle ambulanze, ma anche da privati, la Bmm industries. “Tre le caratteristiche per un defibrillatore: efficacia della terapia, facilità di utilizzo che cambia con la tecnologia, costo di gestione di elettrodi e batterie”. Fm ha ovviamente scelto il meglio.

“Come terapia è simile a quella di un professionista in ambulanza, ma chi lo usa deve schiacciare solo un tasto. Il costo di gestione è dimezzato, avendo barriere che durano quattro anni ed è dotato di un autocontrollo. Ma non solo, scegliendo questa macchina, Fermo Si Muove, porta fermo dentro un progetto nazionale: la persona salvata da un defibrillatore ne riceve uno in omaggio da donare a chi vuole. Nelle Marche a oggi sono due le persone salvate da questo strumento che hanno potuto poi donare luoghi di maggior sicurezza”.

Una cosa deve essere chiara a tutti: “Bisogna usare un defibrillatore in caso di arresto cardiaco. La macchina prima analizza i parametri e solo se comprende che è necessario il tasto si abilita all’erogazione. Determinante è la formazione, valore inestimabile. Ma si potrà usare anche senza corso non appena la legge in discussione al Senato cambierà. Anche se al momento il patentino Blsd è fondamentale” ribadisce De Blasi.

La macchina scelta accompagna l’azione passo passo parlando e dando anche il tempo per il messaggio dopo il primo uso del defibrillatore. Una voce che dà anche indicazioni per il massaggio corretto prima di poter poi ripetere se necessario.

La macchina in 5 secondi analizza il ritmo cardiaco. Tra l’altro la voce della macchina aumenta se attorno percepisce confusione, cosa che può accadere in spiaggia. Ed è anche usabile sui bambini. Cristiano Gasparretti è il capo bagnino: “Una macchina che non ha rivali sul campo. Noi abbiamo alcuni defibrillatori in spiaggia, grazie ad altre associazioni e privati che li hanno acquistati. Sono sempre più le persone che hanno il brevetto Blsd e frequentano il mare. Insomma, sono tanti quelli che potrebbero usare il mezzo. Gran parte dei bagnini sono certificati per l’uso dei defibrillatori (il Blsd che segue il Bls, ovvero la capacità di fare un massaggio di cui tutti i bagnini sono dotati). La speranza è che davvero pian piano ci sia una didattica a scuola sul massaggio cardiaco e l’uso del defibrillatore”.

Il sindaco ringrazia: “Potrebbero sembrare parole di circostanza, ma un anno fa ho visto morire una persona accanto a me in uno chalet. Sapere che c’è una macchina con una voce che ti guida è importante. Ma serve anche la consapevolezza – precisa Calcinaro - di dove questi mezzi sono posizionati. Un altro passo è mapparli, ogni chalet deve sapere come muoversi. Non si ha sempre vicino un bagnino, soprattutto la sera. Chi sa usarlo si trova sempre, ma sapere dove trovarlo è la base”.

In chiusura Annalisa Cerretani: “Chi ha donato (1800 euro sulla piattaforma poi a parte gli imprenditori) merita il grazie più grande. L’Amministrazione proseguirà il cammino per rendere Fermo sempre più sicura: questi tre mezzi sono l’inizio che ci viene dato dai privati. Abbiamo scelto di prenderne tre e non quattro per avere un prodotto migliore”. E siccome è solo l’inizio, come anticipa il coordinatore della lista Gaudenzio Santarelli affiancato dal fondatore Giovanni Lanciotti, la raccolta preferisce per acquistare il quarto.

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