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Quanto è brutta Treviso: Pesaro approfitta e vince ancora. Mazzola solido, Visconti micidiale

26 Novembre 2023

PESARO - Arriva sempre il momento in cui c’è chi gioca peggio di te, tira peggio di te, addirittura chi prende meno rimbalzi di te. E questo qualcuno si chiama NutriBullet Treviso. Vince la Carpegna Prosciutto (95-76), per alcuni minuti convince pure, ma è un basket che è meglio non insegnare a scuola.

Pesaro poteva per una volta mandare in estasi i tifosi, considerando che ha chiuso il terzo periodo con 24 punti di vantaggio, ma come sempre qualcosa si spegne nel cervello di Tambone e compagni. E pure di coach Buscaglia che guarda accondiscendente il nulla dei primi quattro minuti dell’ultimo quarto che riaprono la partita (78-68). Ma questa volta in campo c'è Treviso, sero punti in classifica non per caso.

Primo tempo alla pesarese. Buon inizio, il canestro sembra largo e arriva l’11 a 6 che fa ben sperare i tifosi. Buscaglia ha deciso di mandare un ulteriore segnale a giocatore e società: McCallum parte in panchina ed entrerà solo per gli ultimi due minuti del quarto. Stava tutto funzionando, poi le solite amnesie, un paio di palle perse e un break di 0-8 che fa indispettire il pubblico, ma che serve anche al coach per chiamare un time out.

Treviso ha paura, ma i nuovi non lo sanno perché sono con Vitucci solo da pochi giorni ed è proprio Olisevicius il più continuo in attacco. Dopo il minuto di sospensione ci pensa Bamforth a rimettere le cose a posto con otto punti consecutivi. Due squadre che non difendono e per Pesaro tutto sommato è un bene, perché senza mani addosso i piccoli riescono a incidere di più (26-21).

L’impressione è che a Pesaro basterebbe poco per scappare via. perché la circolazione di palla è nettamente superiore a quella di Treviso, merito spesso di Valerio Mazzola che per dieci minuti lavora nell’ombra prima di mettere la tripla del +10 che chiude un ottimo inizio di secondo quarto (34-24). Tripla che nasce da un penetra e scarica di visconti, scelta che dovrebbe usare di più visto che ha le gambe veloci per aprire la difesa e poi scaricare sul compagno piazzato.

Poca lucidità tra gli ospiti, anche Vitucci è in palese confusione con cambi che mandano fuori fase quelli che vanno meglio, vedi la panchina per Bowman dopo una stoppata ad altezza siderale rifilata al povero McCallum. Meglio per Pesaro che con il minimo sforzo vola a +15, aiutata dalla voglia di Bluiett di mostrare il talento. Ma anche qui, di nuovo, un minuto di calo di concentrazione e Treviso va al riposo con un mezzo sorriso grazie a sei punti di fila (48-39).

Come sempre, c’è da sudare in casa Carpegna Prosciutto se si vuole muovere la classifica, che è cambiata grazie al colpo di Pistoia a Milano e di Brindisi, alla prima vittoria, con Bologna. Treviso si impegna per perdere la partita. E lo fa al meglio nei primi tre minuti in cui perde una quantità incredibile di palloni lasciando alla VL tiri facili e giochi a due segni del minibasket, come quello che porta Visconti, molto concentrato,  segnare in entrata tutto solo (55-43).

Se solo Pesaro avesse un play che detta i tempi, queste partite finirebbero dopo venti minuti, ma tant’è, bisogna accontentarsi di qualche progresso di McCallum che Buscaglia martorizza in panchina o mette in campo con Tambone, perché non si fida.

Questione di dettagli, si diceva qualche settimana fa quando Pesaro regalava partite. Questa volta il dettaglio che decide il match, quando manca poco più di un quarto, è il tiro sbagliato da Camara, un ex, che apre al contropiede di Pesaro: due passaggi, palla a Mazzola piazzato nel suo amato angolino, e tripla a segno per il 67-50.

I venti tifosi di Treviso si innervosiscono, iniziano a contestare tutti, giocatori e allenatore, la squadra ha chiaramente mollato e la penetrazione di Mockevicius, partito in palleggio dalla linea da tre punti e il tiro all’ultimo secondo del quarto segnato da McCallum ne sono la prova (76-52).

Il quarto periodo è un incubo per i tifosi biancorossi. Tutto quello che di peggio Pesaro può offrire, tanto che Treviso torna  almeno dieci e, questione di dettagli, un fischio pria gli dà due liberi, poi, con il pubblico infuriato, arriva il cambio di decisione da parte del primo arbitro, il poco amato a Pesaro Lanzarini, che lo cambia in sfondamento di Faggian. Dal possibile meno 8 a un secco meno 13, perché Visconti, senza paura, tira e segna da tre punti. La paura finisce qui, Treviso non ha più la forza di reagire e Pesaro di regalare.

r.vit.

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