PORTO SAN GIORGIO – “Il suo è un costante esempio per i giovani di senso del sacrificio, disciplina, passione e di uno specchiato comportamento”. Luglio 2013, Gianluigi Quinzi aveva appena vinto il torneo di Wimbledon Junior. A Porto San Giorgio, il sindaco Nicola Loira così lo descriveva e una piazza stracolma lo accoglieva con un lungo applauso, desiderosa di ascoltare il racconto delle sue gesta.
Oggi, a otto anni da quella gloriosa vittoria, il biondo cresciuto nel circolo tennis reso famoso dal torneo internazionale Under 12, ha annunciato il suo ritiro dai campi. Non si divertiva più il ragazzo diventato campione troppo presto.
Quella vittoria a Wimbledon ne ha segnato la carriera, ma ne ha anche trasformato ogni giornata che per lui è diventata una sfida continua con se stesso, ancora prima che contro gli altri. ma Gianluigi Quinzi, lasciando il campo non abbandona il tennis: “Continuerò come allenatore”. Tecnicamente, servizio a parte, Quinzi aveva convinto tutti, dai critici in tribuna agli allenatori. che però ha cambiato troppo spesso, non riuscendo a trovare un suo equilibrio.
L’estate 2013 resterà nei ricordi di tutti gli appassionati, di chi anno dopo anno, torneo dopo torneo, continuava a cercare sui siti specializzati i risultati di Quinzi. Bastava rivederlo in semifinale in un Challenge che già tutto lo immaginavano al Roland Garros. Anche perché i famosi giovani della Next Gen lui li aveva anche battuti. Poi, però, si è fermato. “Quando vinci tanto da giovane, perdere diventa una tragedia”. Ha detto parlando alla Nuova Sardegna.
In questa frase c’è tutto il peso mentale di una vita che sognavi ma che alla fine non ti sei scelto nelal sua durezza. Un infortunio, fastidioso, poi il lento recupero e quei passi falsi ogni volta che la rinascita sembrava compiuta.
Oggi, a 25 anni, vede il suo pari età Berrettini volare in alto, si accorge che giovani rampanti crescono e che lui, in questo team, non ha un posto. "Tanti infortuni, un po’ di sfortuna, qualche scelta imperfetta ed un carattere un po’ ansioso purtroppo non l’hanno permesso, spingendomi a questa decisione, coerentemente con gli obiettivi che mi ero promesso , oggi non piu raggiungibili . Nel mio piccolo ho la convinzione di aver fatto un pò da apripista con la mia storia a questa ondata tricolore che irrompe, e questo mi rende sereno e felice" aggiunge il principino di Wimbledon.
che poi ammette candidamente: “Non riuscivo a entrare tra i primi 100. Questo mi ha segnato. Ma mi ha anche dato nuovi stimoli e così divento un coach”.
Una nuova carriera che inizia da giovanissimo e che come sempre dalla sua Porto San Giorgio tutti seguiranno in modo diverso, cercando i risultati di Federico Vita, l’under 16 milanese con cui Quinzi ha deciso di iniziare la sua nuova partita.
Raffaele Vitali