FERMO - Quattro formatori, un dirigente, 70 docenti. Non è l'inizio di un romanzo, ma di un'avventura svolta a distanza e che ha portato nella realtà a compiere un percorso formativo previsto per la formazione di nuovi docenti. La scuola polo Carducci Galilei di Fermo, grazie all'impegno della professoressa Cristina Corradini, è diventata scuola capofila per un progetto di laboratori formativi svolti sui quattro temi specifici: Gestione della classe e problematiche relazionali, condotto dal Dott. Marco Brandi, psicologo e formatore esperto in disagio sociale e giovanile; BES, disabilità, Inclusione, condotto dalla Dott.ssa Elisa Donati, insegnante esperta in attività di sostegno didattico e formatrice in percorsi d’ Inclusione; Educazione allo sviluppo sostenibile e alla cittadinanza globale, condotto dalla Prof.ssa Colomba di Pasquale, docente di scienze giuridico-economiche e formatrice su piattaforma SOFIA; Nuove risorse digitali e loro impatto sulla didattica, condotto dal Prof. Gianni Monti, docente di matematica e scienze, membro Équipe Formativa Territoriale Marche.
Ad aver avviato i lavori in presenza e a coordinare le attività degli esperti la Dirigente Scolastica che con il consueto entusiasmo ha realizzato una vera e propria sinergia tra gli esperti, con incontri preparatori svolti in videoconferenza, per organizzare sia dal punto di vista tecnico che didattico i vari laboratori.
"Mi sono sentito subito a casa, pur all'interno di un'aula virtuale" commenta Marco Brandi "pur preparando delle lezioni a distanza, potendo condividere insieme agli altri obiettivi. È stato importante capire prima i bisogni formativi dei docenti che necessariamente vanno sostenuti in un percorso in continua evoluzione. E’ stato molto soddisfacente comprendere il reale bisogno dei docenti di lavorare sui loro strumenti relazionali! Ne hanno bisogno oggi più che mai e ce lo hanno confessato attraverso la condivisione dei loro casi più difficili incontrati in aula”
"Abbiamo dato spazio all'approfondimento di temi legati alla visione globale della cittadinanza, della sostenibilità, della gestione delle classi difficili che non è venuto meno nella modalità online ma anzi ha trovato linfa ed energia. Lo stream della classroom creata per il laboratorio è ancora attivo a distanza di un mese continuando ad ospitare le condivisioni e i contributi dei docenti che hanno partecipato al laboratorio. Partecipazione entusiasta che ha evidenziato una forte vivacità intellettuale nell’ottica di un costruttivo dialogo educativo, formativo e interculturale” aggiunge la prof.ssa Colomba Di Pasquale
“La situazione attuale ci ha spronato a trovare nuovi modi di fare, di fare scuola e di fare formazione” afferma l’insegnante Elisa Donati “consapevoli dell’importanza di dare un contributo importante e, adesso più che mai, di promuovere occasioni di crescita professionale e di aggiornamento. Dalla mia esperienza di formazione passata, il percorso portato avanti quest’anno si è svolto in maniera diversa ma sicuramente significativa, rispetto al classico corso che si svolge in aula, rilevando l’importanza della formazione ricorrente e permanente (“lifelong learning”). Donati dichiara che: “Apprezzatissima ed arricchente è stata la condivisione finale di “buone prassi” ed azioni didattiche efficaci ed inclusive, anche da remoto: uno spazio dedicato “a distanza” per dare “voce” alle esperienze professionali dei docenti neoassunti attraverso un ascolto costruttivo e confronto attivo. L’occasione formativa promossa dall’ITET Carducci-Galilei è stata altamente funzionale e consona al momento emergenziale, in termini di flessibilità, fruibilità ed interattività: offrire un ambiente di formazione alternativo ed innovativo, coinvolgente, stimolante e soprattutto valido anche attraverso lo schermo”.
“Mai come quest'anno il laboratorio sulle competenze digitali acquista un significato del tutto particolare per il drammatico momento che stiamo vivendo da marzo” afferma il prof. Gianni Monti.”A livello regionale ho rilevato nei docenti una difficoltà di sganciamento dalla didattica in presenza nel passaggio all'ambiente virtuale delle piattaforme di video comunicazione. Sicuramente l'emergenza del momento non ha permesso la dovuta riflessione e molte scelte sono state prese senza le necessarie cornici teoriche di riferimento. Ai neoassunti ho cercato quindi di far capire quanto si importante saper ri-progettare la propria azione didattica attraverso la continua formazione, arricchita da momenti di riflessione individuale e collettiva. Spero rimanga la consapevolezza che il digitale possa e debba essere un ambiente naturale nella progettazione, un tutt’uno con la nostra metodologia, non uno strumento accessorio o un surrogato della didattica in presenza. Sicuramente dobbiamo continuare a riflettere e sperimentare in merito alla didattica assistita dalle nuove tecnologie, ma questo rientra nel fare quotidiano di chi è un vero professionista della didattica, quindi di tutti noi insegnanti ed ora più che mai dei docenti neoassunti”.