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Pullman igienizzati, bialcol e più corse. La Steat anti Coronavirus. "Senza gite e viaggi i conti soffrono"

2 Marzo 2020

Il direttore Rutolini: "Scongiurata la cassa integrazione, abbiamo chiesto l'attivazione di un fondo per coprire le spese delle ferie obbligatorie".

di Raffaele Vitali

FERMO – Il trasporto pubblico al tempo del Coronavirus. La Steat ha avviato un piano generale di azione, come spiega il direttore Pino Rutolini, per evitare meno disagi possibile agli utenti. Questo a livello di Tpl, mentre per quanto riguarda il settore privato dell’azienda, quello del noleggio, si parla solo di cancellazioni e ingenti danni economici.

Direttore Rutolini, quale è stato il primo step nell’affrontare l’emergenza?

“Abbiamo subito convocato il responsabile della sicurezza e il medico competente. E abbiamo individuato delle linee guida, seguendo il protocollo ministeriale”.

Amuchina per tutti?

“Abbiamo messo del bialcol su ogni autobus che serve sia per l’igiene delle mani che per la pulizia del posto guida”.

Non solo.
“Stiamo facendo la disinfezione giornaliera come previsto dall’ordinanza regionale degli autobus”.

Un impegno economico importante e a carico vostro?

“Al momento sì, poi speriamo che arrivino provvedimenti regionali. Stiamo rendicontando tutto, perché comunque la spesa c’è. Per fare un esempio, il costo al giorno in più è di una ventina di euro ad autobus per la pulizia. Moltiplicate per 95 autobus”.

Nodo sovraffollamento, come lo gestite?

“Abbiamo un organico autobus regionale, non è che possiamo aumentare a piacimento. Tenuto però conto tra quelli che dobbiamo tenere di scorta e quelli in officina, abbiamo individuato quattro autolinee che ci permettono, sulle corse principali degli studenti, di intervenire. Abbiamo scelto quattro tratte dove facciamo passare un mezzo in più per permettere di far stare più larghi i ragazzi. E parliamo di andata, tranne per una linea anche il ritorno: Castellano-Monte Urano; una P.S. Elpidio – Paludi, una da Servigliano e una da Porto San Giorgio Sud”.

A chi spetta individuare eventuali casi sospetti sul pullman?

Come è andata questa mattina?
“Nessun problema, ma c’era meno gente. Molti meno studenti, in tanti hanno scelto di arrivare in auto accompagnati dai genitori”.

“Abbiamo fornito tutto il personale delle indicazioni. Abbiamo aggiornato il documento valutazione rischi con allegati a disposizione del personale dove è indicata anche la sintomatologia, per se stesso o per gli altri. Sulla base di questo, se vi è il ragionevole sospetto di una persona infetta l’autista può decidere di intervenire. Mentre deve intervenire se un utente lo sollecita sostenendo che c’è una persona infetta. E poi chiamare il 1500”.

E cosa fa?
“Blocca il mezzo alla prima fermata utile, fa scendere tutti gli altri viaggiatori, suggerendo di farsi controllare o comunque di chiedere delucidazioni all’Asur, isolare la persona infetta consegnandogli il sacchetto dove fargli mettere fazzoletti e rifiuti creati dal malessere per arrivare poi  una fermata . Al momento forniamo i guanti, ma non abbiamo ancora mascherine sufficienti per tutti i lavoratori, le stiamo recuperando”.

Questo il quadro pubblico. Come va la parte privatistica del noleggio?
“Un danno serissimo. L’emergenza ricade in pieno periodo di gite e viaggi d’istruzione. Dall’ultima di febbraio ad aprile avevamo tutti gli autobus impegnati. E invece sono state disdette quasi tutte le gite. Sia da parte delle agenzie di viaggio, sia da parte di clienti di altra tipologia, come ad esempio le società sportive e i gruppi religiosi. Un pullman di spagnoli è partito ieri, ma alla fine di 59 posti prenotati ne hanno riempiti solo 18”.

Conti a rischio?

“Se il problema si prolunga il problema è serio. Il noleggio è una fonte molto importante, ci abbiamo investito, penso anche a un anno fa con due autobus nuovi. Per noi è una entrata importante, vale oltre due milioni sui 9 di fatturato dell’azienda”.

La Steat rischia di dover mettere in cassa integrazione i dipendenti?

“Non azioni di questo livello, ma stiamo attivando un fondo di solidarietà autoferrotranvieri, avendo dovuto mettere diversi dipendenti in ferie durante il blocco scolastico. Se ci viene riconosciuta la domanda avremo un contributo importante per convertire le ferie e non farle pesare sui lavoratori”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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