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Pullman e treni, nelle Marche i disabili bloccati dalle barriere. Zazzetti denuncia, la Regione intanto sconta gli abbonamenti

18 Agosto 2022

FERMO – Attenzione ai tempi: la Regione Marche stanzia 4,2milioni in favore delle fasce di utenza socialmente debole per l'acquisto di abbonamenti al Trasposto pubblico locale a tariffe agevolate.

Contributi per treni e pullman dal primo settembre ad agosto 2023. Si tratta di «un intervento che interessa una platea di circa 25mila persone, composta in prevalenza (circa 67%) da studenti con reddito familiare Isee limitato sotto i 13mila euro l'anno e da cittadini invalidi o disabili (16% circa), più altre categorie, tra cui lavoratori dipendenti, disoccupati e pensionati con limite di reddito.

A queste categorie si aggiunge, in conseguenza della grave crisi internazionale in atto, la categoria ‘rifugiati ucraini’, per la quale gli abbonamenti agevolati al 90% sono a totale carico della Regione. Al fine di favorire il processo di transizione digitale richiesta alla pubblica amministrazione, tramite la digitalizzazione del procedimento di rilascio del documento per il riconoscimento delle agevolazioni tariffarie (certificazione), dal primo settembre prossimo è inoltre possibile inoltrare ai Comuni la domanda per il rilascio del documento per il riconoscimento dell'agevolazione tariffaria in modalità online, tramite l'apposito modulo: Richiesta di agevolazione per il TPL SISTAG, disponibile sulla piattaforma Cohesionwork-PA, attualmente usabile in Ancona ma richiedibile anche dagli altri comuni.

Ma non basta contribuire all’acquisto se poi in stazione non si entra. Come denuncia Roberto Zazzetti, presidente dell'Associazione della Meridiana Odv e vice presidente della Consulta regionale per la disabilità.

“Purtroppo le persone con disabilità fisica che hanno bisogno della pedana e della pensilina adattata alla discesa della stessa pedana, non possono usufruire di questa possibilità - lamenta Zazzetti - poiché molti pullman non sono attrezzati, e quelli che sono attrezzati nel loro percorso non hanno le pensiline necessarie alla discesa della pedana, che ha bisogno di un gradino di 10 cm per essere abbassata”.

Questo per le quattro ruote, poi ci sono i treni: “Le persone con disabilità fisica, che vogliono utilizzare il treno, si trovano di fronte la maggior parte delle stazioni ferroviarie della costa adriatica non accessibili. Il cronoprogramma delle opere per la messa a norma delle stesse con un ascensore, non è iniziata da Rfi che è l'azienda preposta alla gestione delle stazioni”.

San Benedetto del Tronto e Porto San Giorgio sono due luoghi emblematici. “Quando le persone con disabilità fisica arrivano nelle stazioni, ci chiediamo come fanno a raggiungere le spiagge o i paesi dove hanno prenotato le loro vacanze, se non c'è un trasporto a chiamata Call center, che permetta loro di raggiungere la loro metà? Trenitalia ha acquistato 20 nuove carrozze completamente accessibili, che si fermano nelle stazioni che hanno la presenza delle barriere architettoniche: è a dir poco aberrante che Trenitalia si vanti dell'acquisto di queste nuove carrozze ferroviarie, sapendo del problema dell'accessibilità delle stazioni”.

Resta poi sul tavolo della politica un ‘vecchio’ problema, che Zazzetti ricorda: “La mancata applicazione della legge 236 che prevede che le rampe di accesso ai marciapiedi abbiano una pendenza massima dell'8%, e che si può non si deve lasciare un gradino di 2,5 cm che per le persone con disabilità in carrozzina sono un'ulteriore barriera da affrontare per loro e per chi spinge la stessa”.

@raffaelevitali

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