FERMO – I ‘protagonisti’ delle elezioni provinciali sono stati i consiglieri comunali de “La Città che Vogliamo” di Fermo. Sono loro che eleggono un consigliere, Manolo Bagalini, ma soprattutto sono loro che hanno fatto rumore scegliendo di candidarsi nella lista di centrosinistra mentre il sindaco era nella lista del centrodestra.
Situazione anomala? Non per loro. “A Fermo noi sediamo tra i banchi della maggioranza e il Pd in minoranza, ma ci hanno chiesto le forze di centrosinistra di stare con loro in lista. Un’apertura e una disponibilità non scontata, anche se la nostra storia civica viene comunque da un’estrazione di centrosinistra” spiega il segretario Nicola Pascucci.
Che poi aggiunge: “Sarebbe stato innaturale e faticoso votare la lista di centrodestra, pur in presenza del nostro indaco, nello strano ruolo di capolista. Tra l’altro anche nella scorsa tornata ci eravamo avvalsi di un “voto disgiunto”, votando il presidente Ortenzi e la lista di centrosinistra”. Pascucci poi rivendica non solo la scelta, ma anche il risultato: “Grazie a questa scelta oggi Fermo ha tre consiglieri provinciali”.
Inevitabile il passaggio sulle ‘tensioni’ in maggioranza: “Bagalini avrà un occhio per Fermo, senza mai trascurare il territorio. Noi abbiamo intenzione di andare avanti con l’attuale maggioranza in Comune, che non è “evaporata”, forti del nostro essere la seconda lista della città e tenendo fede agli impegni presi con gli elettori nel 2020, pertanto nulla cambierà negli equilibri comunali di qui alla fine della consiliatura”.
Non vogliono creare problemi: “E siamo contenti che ci sia chi nella nostra maggioranza comunale ha capito la difficoltà e il malessere che avremmo avuto nel doverci piegare a un voto che non ci rappresentava. Forse, in passaggi delicati come questa elezione, così come in altri momenti, il grado di ascolto e di rispetto reciproco in una coalizione dalle tante sensibilità e provenienze come la nostra, dovrebbe essere maggiore. Il civismo per sua natura deve aprirsi alla collaborazione di tutti” conclude Pascucci annunciando un tour di Bagalini nei comuni della montagna, “che non sono stai coinvolti come dovuto”, fin dai prossimi giorni.