FERMO - “Nonostante i proclami della destra, come previsto, non c'è stato nessun ribaltone alle elezioni provinciali e come centro-sinistra manteniamo la maggioranza in 3 province su 5: Ancona, Pesaro Urbino e Ascoli” commenta Chantal Bomprezzi, segretaria Pd Marche.
“Il centrodestra si afferma con forza, vincendo nettamente a Fermo e Macerata e raggiungendo un traguardo storico nelle province di Ancona e Pesaro Urbino, dove cinque anni fa il bilancio degli eletti era notevolmente inferiore rispetto ai risultati attuali” il comento di Francesco Battistoni.
“In questa nuova fase il centrosinistra è riuscito ad attrarre maggiormente il civismo, il centrodestra non è più attrattivo e neanche unito. Sulla carta infatti avrebbe dovuto vincere ovunque. Ora ancora più uniti e determinati per costruire un' alternativa nelle Marche” ribadisce l’europarlamentare Dem Matteo Ricci.
“Le elezioni Provinciali nelle Marche hanno attestato, in modo chiaro e netto, il trend di consolidamento e avanzamento del centrodestra in tutta la Regione” la chiosa della senatrice Elena Leonardi, coordinatrice regionale di Fratelli d'Italia.
Ogni politico, di ogni colore, ha vinto le elezioni. Ma i numeri dei nuovi consigli provinciali cosa dicono? Intanto a dicembre 2025 scadono praticamente tutti i presidenti, chissà se saranno rieletti con questo indegno sistema elettorale o si tronerà al voto. Utile però solo se ci sarà una vera riorganizzazione dei ruoli e una definizione delle risorse.
Il centrodestra a Pesaro ha ottenuto 7mila voti in più del centrosinistra ma il metodi d'Hondt per la distribuzione dei seggi ha assegnato sei voti al centrodestra e sei al centrodestra: dunque pareggio tra le forze politiche ma il presidente della Provincia in carica, Giuseppe Paolini è espressione del centrosinistra dunque il suo voto sarà determinante.
Ad Ancona centrodestra avanti ma i seggi sono sei per entrambe le coalizioni e il voto del presidente Daniele Carnevali fa pendere la bilancia sul centrosinistra. Ad Ascoli Piceno più voti per il centrosinistra, ma finisce cinque a cinque.
Il centrodestra prevale a Macerata, con sei seggi al centrodestra mentre ne vanno quattro al centrosinistra e due a una civica) e a Fermo, dove ha dominato chiudendo otto consiglieri a due. Nel Fermano c’è un botta e risposta aa distanza da parte di Renzo Interleghi, ex candidato sindaco del centrosinistra, e Paolo Calcinaro, sindaco civico, eletto consigliere in quarta posizione.
“Mi dispiace per lo sgambetto che il centrodestra ha fatto al sindaco di Fermo, non se lo meritava per tutto il lavoro svolto anche quale vice presidente uscente. Il centrodestra non lo ha valorizzato tanto da farlo giungere quarto, da capolista che era. Il dato politico è che il sindaco di Fermo non è amato nel territorio, vuoi per il campanilismo eccessivo, vuoi per non aver svolto appieno il ruolo di Presidente della Conferenza dei Sindaci in materia di sanità, vuoi perché si dichiara refrattario alla politica con la "P" maiuscola che continua a denigrare. Fatto sta che grazie al centrosinistra la città di Fermo ha ben tre consiglieri provinciali ai quali auguro buon lavoro indistintamente” sottolinea Interlenghi.
Le parole di critica trovano una risposta indiretta in quelle che il sindaco ha rilasciato al Corriere Adriatico, mai prima così dirette e dure verso il Partito Democratico: “Fermo elegge due consiglieri in maggioranza e uno in minoranza e mantiene la sua leva civica che dialoga con chi esprime atti concreti per il territorio”. È questo il primo messaggio a chi lo accusa di essere vicino al centrodestra.
Ma poi è ancora più chiaro: “E’ evidente che il Pd è evaporato, ha chiuso con due consiglieri contro 8 e il suo capolista l’ha preso dalla mia maggioranza in cui ha votato tutto per quattro anni. Questo dimostra la crisi profonda in cui versa il Pd. le mosse del partito certificano il coma profondo in cui versa. Io continuo a lavorare con ci vede in Fermo una risorse, a me piace amministrare, mi appassiona poco la politica” la chiosa di Calcinaro.
