di Raffaele Vitali
FERMO - II nuovo consiglio provinciale si è insediato. Il presidente Michele Ortenzi, sindaco di Montegiorgio, ha scelto il suo vice, che è la figura davvero operativa all’interno dell’ente dopo il presindete: Giorgio Marcotulli. Il consigliere comunale di Porto Sant’Elpidio è pronto a incidere.
Marcotulli si aspettava di diventare vicepresidente?
“Come gruppo di Fdi e di Porto Sant’Elpidio abbiamo lavorato per raggiungere un buon risultato, sapevamo che in lista ci sarebbero stati sindaci e amministratori di alto profilo come Calcinaro e Ubaldi, ma la combinazione tra le esigenze amministrative di ognuno nel proprio ruolo di sindaco e la mia disponibilità hanno fatto concretizzare questa opportunità”.
Quale sarà il suo ruolo?
“Affiancare il presidente nelle deleghe cruciali quali PNRR , Patrimonio compresa edilizia scolastica e Ricostruzione Post Sisma, insieme a Calcinaro seguire il percorso di aggiornamento degli strumenti urbanistici di pianificazione territoriale in base alla nuova legge urbanistica, oltre a seguire la SUA e la mobilità sostenibile come sistema di raccordo e facilitazione territoriale”.
Priorità di questo breve mandato?
“Sicuramente i progetti PNRR tutti con scadenze rigidissime che non possono essere fallite, ma anche manutenzione e programmazione”.
Urbanistica, più cemento o utilizzo di quello che c'è, se basta?
“La nuova legge urbanistica si fonda sul consumo di suolo zero, abbiamo territori che possono contribuire alla crescita del indotto produttivo, turistico e occupazionale in genere, le politiche di pianificazione dovranno favorire uno sviluppo sì rapido ma coordinato e armonico, favorendo il recupero e la rigenerazione urbana intesa come recupero del costruito ma anche di una viabilità sostenibile integrata da maggiori servizi”.
Era ora che Porto Sant’Elpidio avesse un ruolo apicale?
“E’ la seconda città della provincia, sicuramente un riconoscimento che ne accentua la centralità ma al tempo stesso la carica di responsabilità a fare da traino nelle politiche territoriali e di comunità”.
Cosa si sente di promettere?
“Le elezioni di secondo livello hanno fatto perdere anche la parte delle promesse da campagna elettorale , ma a parte le battute, le risorse a disposizione della Provincia sono insufficienti per fare promesse speciali. Posso dire che l'impegno sarà verso una gestione oculata, c’è l'impegno a ottimizzare la spesa corrente e a massimizzare risorse e finanziamenti”.
È una rivincita per la mancata vittoria da sindaco e il non essere assessore in comune?
“La politica secondo me è l'insieme di opportunità, occasioni e anche un po’ di fortuna. Nel 2018 un pizzico di sfortuna e un sindaco che si ripresentava per il suo secondo mandato non hanno creato la giusta combinazione, il 2023 è stato l'anno di un passo indietro, non solo mio, per fare tutti insieme un grande salto in avanti e chissà forse oggi è per me l'occasione di giusta da cogliere in cui dare il massimo”.
Calcinaro ha rinunciato serenamente?
“Non si rinuncia mai a nulla serenamente altrimenti non sarebbe di per sé una rinuncia. Sono certo che la valutazione sia stata fatta sia personalmente da lui sia con il presidente valutando gli impegni che come sindaco si trova a ricoprire quotidianamente. E poi c’era la mia ampia disponibilità. Alla fine il gioco di squadra vince sempre”.
Marcotulli, ma la Provincia ha ancora senso? “È limitata dalla condizione generale a cui l'hanno rilegata, la scarsità di risorse sia umane sia amministrative non facilita il lavoro per un ente che è davvero prossimo alle amministrazioni locali, con competenze e settori importanti quali trasporti viabilità, scuole, ambiente e pianificazione territoriale. Sono certo che certo il governo centrale con le giuste garanzie attuerà in tempi razionali e non propagandistici una riforma”.